1 Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 2 Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò 3 a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». 4 Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: 5 i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. 6 E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
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Questo “dialogo a distanza” tra Giovanni Battista e Gesù mi sembra abbia anche un significato simbolico di grande spessore: il Battista è in prigione e manda i discepoli a chiedere a Gesù se è Lui quello che bisogna aspettare o un altro.
E’ immagine e profezia di grande suggestione del rapporto tra le Scritture della Prima Alleanza, che noi chiamiamo “Il Vecchio Testamento” e il Vangelo di Gesù.
Le Scritture antiche aspettano il loro adempimento e la loro pienezza dall’evento messianico che esse profetizzano.
E’ molto interessante in tal senso il termine “carcere”, che è presente in Matteo, e solo in questo versetto del suo Vangelo, mentre manca negli altri Vangeli.
Il termine è presente in due testi degli Atti, in modo singolare e attraente: in Atti 5-23-26 si tratta del carcere dove sonno stati chiusi i discepoli del Signore. Il carcere è tutto chiuso e tutto nelle regole della carcerazione, ma …. è vuoto! E i discepoli sono nel Tempio ad annunciare il Signore Gesù! In Atti 16,26 il carcere viene misteriosamente (da Dio!) distrutto dalle fondamenta e tutte le catene sono cadute dai prigionieri!
Sono due ironiche meravigliose immagini dei tempi nuovi della liberazione e della risurrezione!
E dunque Gesù manda i discepoli del Battista a riferirgli quello che essi stessi possono udire e vedere: “I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo”!!
La beatitudine suprema è quella di chi non si scandalizza di Gesù che essendo Dio si è consegnato alla nostra povera umanità fino alla morte. Fino a dare la sua vita per noi!
E’ lo scandalo del Crocifisso risorto e donato a tutta l’umanità e a tutta la creazione e la storia!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ci vediamo davanti agli occhi Gesù che va pellegrinando da una città all’altra commentando le Scitture e annunciando la buona notizia del Regno. Le opere che fa riferire a Giovanni sono rivelatrici. Ci apre gli occhi perché possiamo vedere il vero volto di Dio. Raddrizza le nostre gambe perché possiamo orientare bene il nostro cammino nella vita. Guarisce la sordità in modo che possiamo ascoltare la sua parola… Ci salva dalla morte definitiva affinché viviamo nel modo che Egli ha voluto per tutti i suoi figli.