5 Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6 rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 7 Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. 8 Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, 10 né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
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E’ la grande “consegna” che Gesù fa ai Dodici della sua stessa missione divina. Lo fa con un ordine severo, come suggerisce il verbo usato nel testo.
L’indicazione di portare il Vangelo della salvezza non ai pagani, ma “alle pecore perdute della casa d’Israele” (vers.5-6), sembra non essere tanto e solamente il segno del primato dell’elezione di Israele tra tutti i popoli, quanto, ancora una volta, la prospettiva di una testimonianza e di un annuncio che l’intero Popolo di Dio deve dare al mondo. La conversione e la vita stessa del popolo del Signore sarà annuncio e testimonianza.
“Il regno dei cieli è vicino” (ver.7): non si tratta solo di una testimonianza temporale, ma in certo modo anche “spaziale”, appunto nella persona di Gesù e dei suoi testimoni e annunciatori!
Ecco allora la grande missione di liberazione e di sanazione dal Maligno e da ogni male (ver.8). Tutto questo deve essere assolutamente libero dalle leggi mondane della potenza e del potere. Deve essere tutto puro dono di Dio. Per questo la gratuità è una norma primaria: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. La povertà degli annunciatori del Vangelo ne deve essere segno potente. Coloro che riceveranno il dono del Vangelo saranno loro a soccorrere questi testimoni del dono divino, dando loro come ricompensa il nutrimento!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.