27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». 28 Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». 29 Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». 30 E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
Seleziona Pagina
Degli Evangelisti, Marco è l’unico ad affermare che questa domanda su di Lui Gesù la pone “per strada”: inizia infatti con questa parola quella che molti esperti considerano la seconda parte del Vangelo secondoi Marco, caratterizzata appunto dal viaggio verso Gerusalemme e verso la Pasqua del Signore. Deve essere considerata domanda fondamentale della nostra fede, perché unisce la persona, e quindi il nome, di Gesù alla parola “Cristo”, che in Lui si preciserà come “il Figlio di Dio”, e quindi Dio! Io trovo qui il senso profondo della sua rinnovata proibizione a “parlare di lui ad alcuno” (ver.30). A questo noi abbiamo disobbedito, e prima abbiamo lasciato cadere la parolina “è”, per dire insieme Gesù Cristo, e così pian piano si rischia di non cogliere più la vertigine delle due parole insieme, Gesù e Cristo, e quindi l’affermazione che l’uomo Gesù è Dio!
Per questo ritengo che la domanda che oggi ci viene rivolta da Gesù sia domanda che incessantemente si pone nel cammino della nostra vita, vita che procede verso Gerusalemme, e verso la Pasqua di Gesù che è fonte e sigillo di tutta la vita cristiana. Domanda decisiva che esige non una risposta “fissa”, ma che nelle parole di Pietro assume forme sempre nuove nella nostra vita, perché cambia la nostra stessa vita e la vita intorno a noi. Quindi questo primato della relazione, che è il primato del legame tra Dio e l’uomo, incessantemente si ripropone nelle nostre relazioni d’amore, dove l’amore per il prossimo, che deve essere come l’amore che ciascuno ha per se stesso, attraversa le vicende anche delicate e difficili della nostra modesta esistenza, dove quindi il primato della relazione d’amore tra Dio e l’uomo in Gesù, chiede di essere incessantemente celebrato fino alla sua pienezza. Tale pienezza non é “quando moriremo”, ma quando ancora una volta “daremo la vita” in una pienezza di carità!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Seguendo la sottolineatura di don Giovanni (il dialogo ha luogo “per strada”), immagino Gesù che cammina con i suoi chiacchierando e dialogando. E il Maestro non pensa solo a insegnare: questa volta chiede che gli riferiscano le voci della gente, quello che hanno sentito stando in mezzo agli altri. – Le opinioni riferite mostrano che la gente, pur con una certa confusione, ha colto in Gesù qualcosa di speciale, di grande, uno inviato da Dio e che dice le parole di Dio. Gesù poi, con abilità pedagogica, rivolge a loro la domanda: “Ma voi, chi dite che io sia?”… Oggi ognuno di noi può dare la risposta.