1 Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
2Come sta scritto nel profeta Isaia:
Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
3Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri ,
4vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 6Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. 7E proclamava: “Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.
Prendiamoci per mano con tutto l’affetto della nostra fraterna preghiera e così entriamo nella meraviglia del Vangelo secondo Marco. Nella lista dei Vangeli è il secondo, ma quelli che se ne intendono ci dicono che è il primo dei quattro Vangeli come data di composizione. E quindi è un po’ come il primo grembo della Buona Notizia di Gesù. “Buona Notizia” è il significato della parola che nella lingua greca dice “ev-angelo”. Mi ha fatto piacere vedere che nell’edizione in lingua italiana viene messa una virgola, come vedete anche qui sopra, tra Gesù e Cristo. Serve a renderci conto che quando uniamo i due termini, Gesù e Cristo, siamo al centro della nostra fede e affermiamo quello che è il cuore della fede cristiana, e che è scandalo per le altre fedi monoteiste, e cioè che l’uomo Gesù è il Messia di Dio, e addirittura il “figlio di Dio”. Dunque Marco, nel primo versetto del suo Vangelo, in certo senso dice “tutto il Vangelo”. Ma siccome esordisce con il termine “inizio”, dice anche il principio di quello che ascolteremo. Anche questo termine “inizio” è molto importante, e forse il traduttore italiano avrebbe fatto meglio a custodire la parola che nella nostra lingua più direttamente rende il termine greco: “Principio”. Abbiamo nell’orecchio, ad esempio, l’inizio del Vangelo secondo Giovanni, “In principio era il Verbo …”, e il principio di tutta la Bibbia: “In principio Dio creò il cielo e la terra…” (Genesi 1,1). Il principio del Vangelo è in realtà il principio di tutta la creazione e di tutta la storia.
Così, nei versetti successivi, viene raccolta la fondamentale memoria di tutto quello che precede Gesù, memoria che a noi è donata dalla Parola che ci è stata tramandata dal Popolo della Prima Alleanza. Quella divina memoria che spesso chiamiamo “Vecchio Testamento” si raccoglie qui nella persona e nella profezia di Giovanni, che Dio chiama nel Libro di Isaia “il mio messaggero” (ver.2). Vedete come Giovanni appunto raccolga in sé tutta la Prima Alleanza, che viene a noi attraverso quello che il profeta compie: “egli preparerà la tua via”. La missione di Giovanni è l’apice e il termine della preparazione e della profezia di Israele: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Tale è il significato profondo del termine “conversione”, che non é solo e primariamente una conversione morale, ma è un volgersi verso la strada della fedeltà e della speranza. Questo porta con sé “il perdono dei peccati” (ver.4). Giovanni predica e battezza. Il suo battesimo è confessione dei peccati, perdono di Dio e quindi preparazione e attesa della venuta del Messia. Marco ricorda una folla immensa a questo battesimo di Giovanni: “tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme” (ver.5).
Marco, come anche il testo parallelo di Matteo, descrive l’abbigliamento e il nutrimento di Giovanni come caratteristico dei profeti della Prima Alleanza, e quindi come il più adatto a indicare il senso profondo della grande storia che Dio ha donato a Israele. E Giovanni annuncia anche la radicale diversità-novità e tutta la superiorità della Persona e dell’evento che egli profetizza. Giovanni è profeta di Dio, come tutta la realtà e la storia di Israele viene da Dio. Ma quello che ora viene annunciato è incomparabilmente più alto e più profondo. Così i vers.6-8.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.