23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». 24 I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26 Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». 27 Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
Gesù, con lo sguardo attorno, vede che c’è una difficoltà nei discepoli, e dice quella frase: quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio! Quello appena passato non è un episodio isolato, le cose dette all’uomo ricco sono rivolte a molti. I discepoli non sono ricchi possidenti, il brano successivo (vv. 28-31) lo chiarirà.
Perché sono sconcertati? Forse semplicemente per via di un modo di pensare non tanto lontano dal nostro e così profondamente radicato dentro di noi a causa del peccato che ci ha fatto diventare paurosi e insicuri: come si fa a rinunciare alle ricchezze ed essere tranquilli? Che regno sarà quello che Gesù sta predicando senza una qualche assicurazione se succede qualche guaio? In quel momento hanno dimenticato la bellezza di una vita al seguito di Gesù: i miracoli che hanno visto, i pani che non sono mai mancati, come pure la promessa di un tesoro in cielo, la sicurezza per il futuro proposta da Gesù all’uomo ricco.
Dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?» (v. 26): giustamente la nuova traduzione corregge la precedente, che diceva: “Chi si potrà salvare?”. Infatti noi sappiamo che la salvezza implica necessariamente un evento o una persona che salvi. Il verbo “salvare” esige sempre che ci sia un “salvatore”.
Ma Gesù continua ad insistere sul punto: figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! Poi introduce l’immagine del cammello che deve passare per la cruna di un ago. Li ha chiamati figli, di nuovo il suo sguardo si fa più intenso, li guarda in faccia e dice quelle bellissime parole: Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio. Parole simili Gesù aveva detto al padre dell’epilettico indemoniato in quel fondamentale colloquio sulla fede. Alla richiesta del padre: «Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci», Gesù risponde: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede». Segue la preghiera del padre del ragazzo: «Credo; aiuta la mia incredulità!» (Mc 9, 22-24).
Dio vi benedica. E voi pregate per noi. Francesco, Giovanni e Giancarlo M.