33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36 Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
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Se abbiamo notato l’importanza decisiva della testimonianza profetica di Mosè ed Elia ai vers.30-31 che illumina la persona del Signore Gesù, ora il ver.33 afferma che essi “si ritiravano” (meglio che “si separavano”) da Lui.
Osserviamo allora “l’errore” di Pietro, che “non sapeva quello che diceva” e che se da una parte coglieva la bellezza dell’evento, dall’altra non poteva capire il senso profondo dell’ “esodo” che doveva “compiersi a Gerusalemme”.
Così infatti ascoltavamo al ver.31, pienezza del mistero di salvezza di Gesù, di cui Mosè ed Elia sono necessaria profezia, ma, appunto “profezia” dell’evento della salvezza.
Tale, mi sembra, il significato di questo loro ”ritirarsi”!
Ed ecco ora l’evento che è al cuore del miracolo della Trasfigurazione di Gesù: la nube di Dio!
Questa, e non le tre “tende” proposte da Pietro sono la piena rivelazione dell’evento.
La “nube” è ‘adempimento di quella “nube”, di quella “tenda del convegno”, nella quale Mosè profeticamente entrava per ascoltare il Signore che parlava con lui “faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico” (“Esodo 33,7-11”)!
Ora, in questa nube di Dio, entrano i poveri discepoli. E noi con loro!
La nube “li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura” (ver.34).
In questa piena comunione con il Figlio di Dio, i discepoli sono la primizia e il segno dell’intera umanità, figlia di Adamo, chiamata in Gesù a diventare figlia di Dio!
Questo mi pare essere il significato profondo della voce divina che dice: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!” (ver.35).
Facendosi carne fino al sacrificio della Croce, Gesù, con il suo sacrificio d’amore, crea la nuova umanità figlia di Dio!
Come nella sua preghiera Gesù si rivelava Figlio di Dio (ver.29), così noi ora “ascoltando Lui” diventiamo e siamo figli di Dio!
Dopo questa voce, e proprio “per questa voce”, “restò solo Gesù”!! (ver.36). In Lui si raccoglie e si adempie tutto il disegno divino profetizzato da Mosè ed Elia!
Perché i discepoli “tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto”? (ver.36).
Perché tutto questo si deve compiere nella Pasqua d’amore del Signore Gesù!
Per questo non ci si può fermare sul monte della Trasfigurazione che di questa Pasqua è supremo annuncio. Significato profondo di ogni Parola e Miracolo di Gesù.
Realtà ed esito del nostro essere discepoli del Signore che ascoltano la sua Parola.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.