24 Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 25 Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. 26 Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. 27 Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via. 28 Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. 29 Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. 30 Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro.
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COMMENTO Lc 7,11-30
Scusate l’accumulo di commento ai testi di questi ultimi giorni, dovuto alla solennità della natività di Giovanni Battista, che ci ha costretto a rinviare tutto a oggi.
Il bellissimo incontro di Gesù con questa donna che accompagna suo figlio alla sepoltura ci sembra un invito a intrecciare ancora una volta quello che accade a noi con il mistero della persona di Gesù e qui anche della preziosa presenza della madre. Il ragazzo morto e condotto alla sepoltura invita a considerare e ricordare la morte di Gesù e la potenza di risurrezione e di vita nata dal Suo sacrificio d’amore. La presenza della figura materna approfondisce l’evento: “Non piangere!”, le dice il Signore, che pure è preso da grande compassione per lei. La risurrezione di questo giovane sembra mirabile profezia della risurrezione di Gesù e del dono di vita eterna, che Gesù, con il suo sacrificio d’amore offre all’intera umanità. Veramente la morte è diventata dono della vita e vita nuova.
“Giovanni fu informato dai suoi discepoli di tutte queste cose” (ver. 18): questo lo spinge a rivolgere a Gesù una domanda decisiva: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (ver. 19). Al ver. 22 Gesù ci dona la risposta che proclama il compimento dell’antica profezia e la beatitudine del credente (ver. 23).
Gesù proclama lo splendore e il valore della profezia di Giovanni, mettendo in evidenza l’assoluta non mondanità della testimonianza del Precursore.
Tuttavia, Giovanni ancora appartiene a una storia di profezia e di preparazione: “fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui” (ver. 28).
La giustizia di Dio è evento di salvezza (ver. 29), ma la “sapienza mondana” dei farisei è esposta al pericolo di rendere vano per loro il disegno di Dio.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco