6 Un altro sabato egli entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. 7 Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 8 Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 9 Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». 10 E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. 11 Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Luca 6,6-11

Mi pare stia venendoci incontro un significato grande e inaspettato del “sabato”.
In Genesi 2,2 possiamo tornare al riposo del sabato nel suo primitivo significato essenziale.
Qui sembra avanzare e affermarsi il significato dell’opera di Dio!
Nel brano precedente sembra comparire la difesa da parte di Gesù di un sabato dove gratuitamente si raccolgono i frutti della terra e ce se ne ciba.
Qui, nella celebrazione sinagogale del sabato, mi sembra decisiva la duplice domanda che il Signore pone al ver.9: “Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”.
Forse, più che questo “è lecito” si potrebbe o si dovrebbe dire “è proprio” “è senso” del sabato.
Abbiamo infatti l’impressione che stia venendo avanti un significato del giorno del Signore come giorno dell’opera divina!
Giorno della salvezza!
Per questo mi sembra altamente significativa la domanda di Gesù!
Egli sembra voler annunciare che l’antica disposizione della Legge resta del tutto vera e valida, ma adesso, in Gesù, se ne dà il pieno significato!
L’uomo non deve “operare”, perché il giorno del Signore è il giorno dell’opera divina di salvezza.
Se vale l’ipotesi, il nostro “non lavorare-operare” celebra l’opera suprema della salvezza divina che è la Pasqua del Signore Gesù!
Dunque, non solo Gesù non viola il sabato, ma anzi ne rivela e ne dona il significato e la portata!
Ed è la sorgente dell’operare cristiano: “Fate questo un memoria di me!”
Così, il riposo sabbatico della fede ebraica si compie e fluisce nella festa domenicale dove l’opera umana si apre all’opera divina!|
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
L’uomo ha la mano secca, inaridita: è nell’impossibilità di operare, di lavorare; non può avere una vita dignitosa. Gesù gli dice di mettersi nel mezzo, mentre gli altri sono attorno (è così la disposizione dei credenti in Lui, senza gerarchie e posizioni differenziate). A questo punto Gesù pone la domanda importante, che rivela anche a noi cosa dobbiamo fare: “In giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?”. Qui, come in tanti altri casi, Gesù non si preoccupa delle nostre relazioni con Dio, ma solo delle relazioni con gli altri: fare del bene, aiutare a vivere, far vivere bene… Siamo collaboratori dell’opera di Dio nel mondo degli uomini, opera che non è compiuta.