36 Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38 Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
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COMMENTO
Gesù e il suo dono d’amore sono il principio di una grande contraddizione e di una grande ostilità. Il primo annuncio del nostro lungo brano riguarda le persone e le vicende invase dalla beatitudine di Dio.
I beati sono i poveri, gli affamati e coloro che piangono. Essi hanno in comune tra loro l’immagine di Gesù, del quale sono un’icona e una presenza. Essi rendono presente nella loro testimonianza la persona di Gesù. All’opposto di ogni “mondanità” la loro beatitudine si rende presente nel loro essere poveri, affamati e piangenti. In questo modo essi testimoniano e rendono presente il Signore stesso. Proprio per questo saranno odiati, insultati e disprezzati dal mondo, ma essi (ver. 23) si rallegreranno, felici di rendere presente nella loro testimonianza Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo in questa nuova umanità.
La testimonianza evangelica condanna la violenza, la ricchezza, la sazietà del mondo.
Essi sono la testimonianza viva della nuova creazione e della nuova storia: amano i nemici e benedicono chi li maledice, pregano per chi li tratta male e si consegnano a chi li percuote. Si lasciano derubare e amano chi li aggredisce (ver. 34-35). Amano i loro nemici. Allora si riveleranno veramente come “figli dell’Altissimo” (ver. 35-36) e saranno misericordiosi come Lui.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco