26 Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: 27 mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. 28 Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; 29 ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. 30 Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. 31 In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32 Ricordatevi della moglie di Lot. 33 Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. 34 Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; 35 due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». [36 ] 37 Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».
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COMMENTO
“Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva” (ver. 33): si tratta quindi di morire con il Signore Gesù per risorgere con Lui: questa è la salvezza. Non ci è chiesto di rinunciare a vivere la vita di tutti gli uomini “mangiavano, bevevano…”, ma di seguire il Signore celebrando la sua stessa Pasqua, vivendo la propria vita e morte come dono di sé. In questo senso potremmo tradurre così il ver. 37 finale: “Dove è il corpo, lì si raduneranno gli uccelli”: il “corpo” inteso in senso pasquale, come luogo di convocazione “eucaristica” degli uomini.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco