67 Zaccaria, suo padre, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: 68 «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, 69 e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, 70 come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: 71 salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. 72 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, 73 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, 74 liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, 75 in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. 76 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, 77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. 78 Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, 79 per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace». 80 Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
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Il grande canto profetico di Zaccaria ci regala la memoria dei fondamenti della fede di Israele, cioè di quello che caratterizza l’ebraismo e la sua assoluta originalità rispetto al pensiero e alle teologie del mondo classico.
Si tratta dunque di un documento di decisiva importanza che mette n evidenza i capisaldi della fede e della sapienza di Israele, che è fonte della fede cristiana, che peraltro nei secoli non è stata fedele a tali principi e a tali fonti e ha edificato una teologia spesso lontana da queste colonne basilari.
A questo è bene che facciamo molta attenzione, anche perché tale riforma del pensiero, della sapienza e della fede cristiana è iniziata con i documenti conciliari, fa fatica ad entrare nel pensiero cristiano e ha attualmente nel magistero pontificio di Papa Francesco una straordinaria forza di proposta e di riforma, pur tra molte opposizioni più o meno consapevoli, e più o meno esplicite.
Provo ad indicare semplicemente qualche termine prezioso del nostro brano. Non tutto e tutti!
Siamo nell’orizzonte luminoso della profezia, che nella fede ebraica non è tanto “previsione del futuro”, ma soprattutto scoperta e memoria dei fondamenti della fede di Israele, che in Gesù ha il suo pieno adempimento e la sua luminosa rivelazione!
Teniamo dunque presente il termine “salvezza”!! Lo troviamo ai vers.69.71.77!!
La fede ebraico-cristiana è fondamentalmente “salvezza”! E’ dunque dono, grazia! Non conquista, merito …!
Consideriamo anche il termine “misericordia”, che troviamo ai vers.72.78! Anche questo è di importanza decisiva, e anch’ esso descrive non una realtà dell’uomo , una sua impresa o un suo merito, ma, come il termine “salvezza”, dice l’azione e il sentimento di Dio! la salvezza è liberazione da ciò che ci tiene prigionieri e dalle potenze negative che ci dominano: sono i nostri veri nemici che Dio abbatte per liberarci e salvarci!
Questa è la sua opera di misericordia!
Per questo Dio ci ha donato un’alleanza di salvezza, affinchè, liberati, possiamo servirlo e vivere in comunione con Lui! (vers.72-75).
Di tutto questo il piccolo Giovanni sarà profeta: “profeta dell’Altissimo” (ver.76), che prepara la via al Signore camminando davanti a Lui.
Tale sarà la nuova via della pace! (ver.79).
Per questo, il bambino crescerà nel deserto, dove il Popolo ha lungamente camminato per arrivare alla Terra che Dio gli ha donato!
Il “Salvatore potente” del ver.69 non è così esplicitamente nominato come dice la versione italiana. Si tratta piuttosto di una “potenza di salvezza”.
Perdonate la povertà e la banalità delle mie osservazioni!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Tra le tante immagini significative, colpisce quella del “sole che sorge dall’alto”(v.78): indica la visita che Dio ci fa grazie alle sue “viscere di misericordia” (tradotto qui con “tenerezza e misericordia”). Il nostro sole terreno sorge dal basso, dall’orizzonte; invece questo sole annunciato o manifestato da Zaccaria viene dall’alto a beneficarci con il suo calore, con la comunicazione di un’altra vita. Possiamo vedere questo annuncio profetico realizzato pienamente in Gesù, fonte della vita nuova in noi, vita di qualità divina, non soggetta alla morte. E’ possibile così per noi vivere “in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni”: arricchiti del suo Spirito, fedeli a Colui che ci ama, davanti a Lui per tutti i giorni che ci sono dati.