57 Per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. 58 I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. 59 Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. 60 Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». 61 Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». 62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. 63 Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. 64 All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. 65 Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. 66 Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Seleziona Pagina
Sono due i motivi della meraviglia per la nascita di questo bambino. Innanzi tutto la grazia di questa maternità tardiva di Elisabetta. Ricordiamo che in Lc.1,24-25 si diceva che Elisabetta si teneva nascosta, dopo essere rimasta incinta. Ora la meraviglia è dovuta al nome che Zaccaria ed Elisabetta vogliono dare al bambino (vers.60-63).
Le note delle bibbie sottolineano che tra i due vecchi genitori del bambino non c’era stata comunicazione circa questo nome “Giovanni”.
Quindi è enfatizzata implicitamente la provenienza divina di questo nome.
Noi ci accontentiamo di ricordare che il cambio del nome di persone importanti nella storia della salvezza è legata alla missione e al significato particolare della loro vita e del loro compito.
Qui si sottolinea che il bambino non porterà il nome di suo padre.
Giovanni è figura intermedia tra la Prima e la Nuova Alleanza, ultimo dei profeti e voce che annuncia la venuta e la presenza del Messia del Signore!
Si può dunque pensare ad una “glorificazione” della sua persona e del suo prezioso compito.
Io penso così anche per il legame delicatissimo tra Israele e la Chiesa nei secoli della storia e anche nei drammi che sono intervenuti.
E propongo per questo, oggi, una preghiera nostra per il cammino dei cristiani e degli ebrei, cammino distinto e comune!
Per Zaccaria la nascita del suo bambino è fonte del ritorno in lui della parola!
Quel mutismo non è dunque da considerare solo come una “punizione” per l’incredulità, ma anche come una “sospensione” per sottolineare la meravigliosa novità per la quale Giovanni nasce e alla quale tutta la sua esistenza è consacrata.
Per questo, anche il nome imprevisto e inconsueto del bambino diventa motivo e conferma della vita straordinaria che per lui è stata disposta e preparata da Dio! (vers.64-66).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Perché è così importante questo nome? Esso ci dice che Giovanni è un “dono di Dio” o che “Dio ha avuto misericordia”. E in effetti Giovanni annuncerà il grande dono di Dio, la sua piena misericordia in Gesù… Vediamo poi nel brano gli effetti per chi accoglie il dono di Dio: il sordo sente, il muto parla… Tutto l’uomo è valorizzato e vive in piena dignità.