È iniziata ieri la lectio del Vangelo secondo Luca che ci accompagnerà fino a sabato 27 novembre 2021.
Alla pagina “Luca” del nostro archivio sono disponibili il testo poliglotta, presentazoni e commenti.
5 Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. 6 Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. 7 Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
8 Avvenne che, mentre Zaccaria svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, 9 gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. 10 Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. 11 Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. 12 Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. 13 Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. 14 Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, 15 perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre 16 e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. 17 Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». 18 Zaccaria disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». 19 L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. 20 Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Omelia dialogata messa Dozza 04.05.2021 Lc 1,5-20
COMMENTO
Questa Parola oggi ci dà l’occasione che la fede dei Padri Ebrei è la preistoria e la preparazione del Natale di Gesù. L’ambiente è molto diverso: qui siamo nel Tempio di Gerusalemme e non nella campagna di Betlemme. Zaccaria è un sacerdote dell’antica fede ebraica e non il falegname Giuseppe. La nascita miracolosa del bambino della vecchia Elisabetta è profezia della nascita di Gesù. Gesù non nascerà da una anziana donna sterile, ma dal grembo verginale di Maria di Nazaret.
Qui consideriamo l’importanza assoluta del rapporto tra la fede cristiana e la fede dei Padri Ebrei. Si potrebbe dire che senza la grande profezia ebraica non ci sarebbe la fede cristiana, senza l’ebraismo non ci sarebbe cristianesimo. E’ proprio per questo che l’inizio del Vangelo di Gesù ci porta a queste vicende. Giovanna Battista sarà la profezia preziosa ed essenziale del bambino Gesù che nascerà da Maria.
E’ interessante che uno dei compiti del figlio di Zaccaria ed Elisabetta sarà “ricondurre i cuori dei padri verso i figli” (ver. 17): è una citazione dal profeta Malachia 3,24, il quale continua dicendo “e il cuore dei figli verso i loro padri”; i LXX continuano dicendo “e il cuore dell’uomo verso il suo prossimo”: insomma, l’opera di Giovanni Battista sarà essenzialmente una grande riconciliazione tra le persone.
Con l’affermazione “non hai creduto alle mie parole” (ver. 20) fin dall’inizio il vangelo di Luca dichiara l’importanza assoluta della fede nelle “parole” pronunciate dall’inviato di Dio.
Il mutismo del vecchio Zaccaria ci dice che l’antica profezia della fede ebraica finalmente si compie nel bambino che nascerà a Betlemme.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco