28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? 29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, 30 dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. 31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? 32 Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. 33 Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. 34 Buona cosa è il sale, ma se anche il sale perde il sapore, con che cosa verrà salato? 35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti».
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COMMENTO
Il brano evangelico di oggi ci informa che “molta gente andava con Lui”. Questo ci aiuta a cogliere il significato profondo di ciò di cui ci informano i ver. 26-27: nella versione italiana CEI del 1974 veniva detto che è condizione di questa sequela del Signore l’odio di sé e di tutti e di tutto, perfino della “propria vita”. La nuova traduzione attenua i termini (“Se uno viene a me e non mi ama più di…”), ma così in ogni caso viene descritto il “discepolo”: “Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo” (ver. 27).
L’immagine successiva definisce il discepolato come la costruzione di una torre. Il prezzo del progetto è altissimo e Gesù lo definisce impresa assai ardua. La derisione di tutti colpirà chi “ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro” (ver. 30). Uguale prudenza è richiesta quando in guerra bisogna “affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila” (ver. 31).
E’ stupenda la conclusione del ver. 33: “Così, chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. Certamente il discepolo è chiamato ad ogni rinuncia per adempiere il suo compito. Così, quello che sembrava impegno per accumulare diventa necessità e dovere di rinunziare ad ogni avere.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco