1 Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. 2 Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. 3 Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». 4 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». 6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.
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Il ver.1 del nostro brano introduce la memoria di un invito a pranzo “a casa di uno dei capi dei farisei”, dove Gesù, ai vers.1-24, coglie e descrive, nell’immagine del banchetto, l’evento della salvezza e le sue “condizioni”.
Il brano di oggi definisce con forza l’azione divina della salvezza!
La fede non è “osservanza dei precetti”, ma appunto evento di “salvezza”!
Così Gesù pone in termini perentori la questione: “E’ lecito o no guarire di sabato?” (ver.3).
Come già abbiamo visto, la regola dell’osservanza del sabato sembra impedirlo.
Gesù vorrà stabilire, in certo senso, l’opposto: proprio perchè il sabato è per la fede dei padri ebrei il giorno di Dio, proprio per questo è il giorno che celebra la salvezza che Dio dona al suo popolo e all’intera umanità!
Gli astanti rispondono con il silenzio alla sua domanda, e Lui speditamente agisce donando all’idropico la guarigione.
La salvezza è l’evento del sabato!
E’ la vera “osservanza” del sabato!
L’esempio concreto tratto dalla vita ordinaria (ver.5) conferma la verità e la giustizia di quella guarigione e apre un tema che caratterizza tutto il capitolo nel quale oggi entriamo.
Il ver.6 sottolinea il silenzio dei commensali che “non potevano rispondere nulla a queste parole”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Per tre volte nel brano di oggi leggiamo che i farisei osservavano o non potevano rispondere. E’ un silenzio cattivo e indagante ? Probabilmente si ma sembra anche un silenzio ” necessario ” dell’ uomo di fronte alle domande e ai gesti di guarigione di Gesù. Quasi una inconsapevole adorazione silenziosa della sua persona , delle sue parole e gesti.
L’atteggiamento di Gesù verso gli “avversari” farisei è positivo, costruttivo: accetta l’invito a pranzo, dialoga con loro, li aiuta a riflettere e capire. La loro difficoltà è grande, poiché si tratta di relativizzare il più grande dei comandamenti, quello del sabato (era considerato il più grande perché Dio stesso lo aveva rispettato nell’opera della creazione). Il comandamento-guida di Gesù è il bene dell’uomo e perfino degli animali. Se il figlio o l’asino cadono nel pozzo, si possono, si devono salvare. Così pure l’idropico, che Gesù prende per mano, guarisce e lo congeda come uomo sano e salvo.