4 O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Siccome vi scrivo da lontano, da Gerusalemme, con qualche piccola difficoltà tecnica, vi spedisco riuniti i commenti evangelici previsti per il 28 e il 29 agosto. Il Signore cita due eventi molto diversi tra loro e unificati dal tema centrale che egli ci vuole trasmettere: l’assoluta necessità della conversione.
Il primo episodio (ver. 1) parla della condanna a morte che Pilato ha inflitto ad un gruppo di Galilei venuti a Gerusalemme per offrire sacrifici nel Tempio.
Il secondo episodio (ver. 4) riguarda diciotto persone uccise dal crollo della torre di Siloe. Il Signore afferma decisamente che ne’ quei Galilei erano peccatori più di tutti i loro compatrioti, né i diciotto morti per il crollo della torre erano più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme. Però, a tutti è richiesta la conversione, senza la quale tutti verremmo sconfitti e schiacciati dalla morte.
Il significato profondo di queste parole è che tutti possiamo e dobbiamo convertirci dalla morte alla vita, dal male al bene, dal peccato al perdono…
Per questo è venuto a noi Gesù, il Figlio di Dio. E’ venuto per la nostra salvezza, è venuto a noi affinché noi possiamo andare al Padre, anche noi possiamo essere da lui portati al Padre. Anche dalla condizione più cupa e disperata il Signore vuole portarci alla salvezza e alla pace. Quello che noi, senza di lui, non potremmo fare, lui, il Signore, è venuto a donarcelo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
Siccome vi scrivo da lontano, da Gerusalemme, con qualche piccola difficoltà tecnica, vi spedisco riuniti i commenti evangelici previsti per il 28 e il 29 agosto. Il Signore cita due eventi molto diversi tra loro e unificati dal tema centrale che egli ci vuole trasmettere: l’assoluta necessità della conversione.
Il primo episodio (ver. 1) parla della condanna a morte che Pilato ha inflitto ad un gruppo di Galilei venuti a Gerusalemme per offrire sacrifici nel Tempio.
Il secondo episodio (ver. 4) riguarda diciotto persone uccise dal crollo della torre di Siloe. Il Signore afferma decisamente che ne’ quei Galilei erano peccatori più di tutti i loro compatrioti, né i diciotto morti per il crollo della torre erano più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme. Però, a tutti è richiesta la conversione, senza la quale tutti verremmo sconfitti e schiacciati dalla morte.
Il significato profondo di queste parole è che tutti possiamo e dobbiamo convertirci dalla morte alla vita, dal male al bene, dal peccato al perdono…
Per questo è venuto a noi Gesù, il Figlio di Dio. E’ venuto per la nostra salvezza, è venuto a noi affinché noi possiamo andare al Padre, anche noi possiamo essere da lui portati al Padre. Anche dalla condizione più cupa e disperata il Signore vuole portarci alla salvezza e alla pace. Quello che noi, senza di lui, non potremmo fare, lui, il Signore, è venuto a donarcelo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni