26 Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30 L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34 Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35 Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Omelia dialogata messa Dozza 06.05.2021 Lc 1,26-38.mp3
COMMENTO
Mi piace sottolineare che l’evangelista Luca registra con precisione il passaggio dalla grande profezia ebraica alla sua pienezza nell’annuncio cristiano. Così, dopo la vicenda di Zaccaria nel Tempio di Gerusalemme, ecco l’annuncio a Maria dell’evento di salvezza di tutta l’umanità.
Nasce un’umanità nuova e il figlio di Maria è il principio, la fonte e la rivelazione di questa umanità nuova, non più identificata dalla realtà ebraica, ma ormai proiettata verso tutte le genti. L’annuncio a Maria è il principio di una Parola non più definita dalla lingua e dalla storia ebraica, ma protesa all’intero mondo.
Per questo, il bambino che nascerà da Elisabetta sarà l’ultima suprema profezia ebraica verso il Messia e anche le precisazioni temporali del testo evangelico ne sono conferma: l’espressione “ al sesto mese” (ver. 26) ci ricorda il bambino che nascerà da lei e indica dunque il cammino del tempo dalla profezia di Giovanni Battista e la luce evangelica di Gesù, il figlio di Maria.
L’annuncio felice dell’angelo turba Maria, che viene a sapere il mistero e l’evento salvifico portato da questo bambino: “Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine» (ver. 32-33).
Maria non conosce uomo e l’angelo le annuncia “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio” (ver. 35).
Anche la vicenda di Elisabetta è miracolosa: “nulla è impossibile a Dio”!
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco