13 Uno della folla gli disse: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». 14 Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 15 E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 16 Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17 Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? 18 Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. 19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. 20 Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. 21 Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
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COMMENTO
“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,7ss): al punto che, anche quando non si è ricevuto il dono della fede, l’amore è relazione, comunione e addirittura conoscenza. Per questo vi consigliamo di riascoltare almeno una parola della prima lettera di Giovanni. Possiamo dire che appunto l’amore è il nome di Dio: Dio è amore! Tale comandamento viene pienamente e definitivamente svelato e donato dall’evangelista Giovanni nella parola che abbiamo citato. L’amore diventa in Gesù la causa suprema e la piena rivelazione del mistero della sua vita e indica l’amore come evento supremo dell’esistenza di Dio stesso. La Sua Passione e la Sua croce sono l’evento del dono supremo di Sé. Anche la morte, in certo senso cambia il suo nome, perché ormai non si deve morire, ma si può e si deve “dare la vita”.
Buona Solennità dell’Assunzione di Maria a tutti e tutte. Giovanni e Francesco