1 Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2 Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3 Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. 4 Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. 5 Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!
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Mi chiedo se non siano anche queste “migliaia di persone” (ver.1) a suscitare la Parola del Signore sul tema dell’ipocrisia!
Resta che in ogni modo incontriamo al ver.1 l’avvertimento importante riguardo all’insegnamento che riceveremo da Gesù: “Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia”!!
Mi sembra si possa intendere l’ipocrisia come la non corrispondenza tra le parole e i gesti esteriori e la realtà profonda del cuore e della vita.
E questo può anche non essere semplicemente una “finzione”, ma anche una “riduzione” della vita a segni e parole ma non a una vera conversione della persona!
Accanto alla parola “ipocrisia” è di notevole spessore anche il termine “lievito”, che tende ad indicare una potenza di immersione nella realtà per farla crescere: proprio come il lievito che fa crescere l’impasto!
E dunque, nel nostro testo, una realtà negativa e dannosa!
Il ver.2 sembra dunque voler affermare, al contrario, la corrispondenza certa e profonda tra nascosto e svelato – tra segreto e conosciuto!!
E ancora, nella vita e nella testimonianza dei veri discepoli, il legame profondo tra quello che, detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce, e, detto “all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunciato sulle terrazze” (ver.3). Quindi, opposte all’ipocrisia, la verità, la sincerità e la forza dell’annuncio e della testimonianza dei discepoli!
Questi discepoli non devono aver paura di niente e di nessuno, e devono perciò raccogliersi nel “timore di Dio”!
Tale è il significato dell’espressione singolarmente severa che dice la paura nei confronti di “Colui che può uccidere e anche gettare nella Geenna!” (ver.5).
Ma il timore di Dio non è la “paura”! Dunque, “non temete costui” (Dio!!).
Nessuno è dimenticato da Dio: nemmeno un passero, che vale ben poco! (ver.6).
Quanto più una creatura umana. Quanto più un discepolo. Un cristiano!
“Non abbiate paura: valete più di molti passeri”(ver.7).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.