5 Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7 e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.9 Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
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Termine poco presente negli altri Vangeli, “amico” è più frequente in Luca, e sembra voler indicare un rapporto prezioso e, come nel nostro brano, autorevole, anche se non fino ad accogliere un disturbo in piena notte!
I vers.5-8 ci regalano un’immagine che il solo Luca ricorda tra gli Evangelisti: l’esigente preziosità dell’amicizia di fronte alla nostra assoluta povertà.
Ed ecco dunque l’amico della mezzanotte e il niente che si ha da dargli!
Ma, per fortuna o per grazia, l’altro amico!
E l’amicizia di cui è fortunato prigioniero il nostro protagonista sfida l’orario notturno e il riposo notturno dell’altro amico e dei suoi bambini.
Evidentemente è forte e potente l’amicizia quando sembra perdere tutta la sua realtà e le sue ragioni!
I tre pani che saranno dati non saranno neppure più segno di amicizia, ma esasperato cedimento per liberarsi dello scocciatore!
Tutto per dire la potenza dell’amicizia anche quando chiede ciò che è veramente insopportabile!
Allora il nostro brano fluisce nei vers.9-13 che hanno un parallelo nel discorso della montagna di Matteo 7 e la figura dell’amico cede a quella fortissima del Padre!
Anzi, nella “figura” di due padri!| Una indica noi “cattivi”, e l’altra rivela la figura del “Padre vostro del cielo” (ver.13)!
Il fascino del nostro testo fa sì che l’immagine dell’amico non viene deprezzata da quella dei due padri, ma, al contrario, viene splendidamente illuminata.
E’ meravigliosa l’amicizia cristiana che celebra l’amore di Dio Padre che dona “lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono”.
E in questo viene illuminata la stessa nostra “povertà” che può sempre fare appello all’amore di Dio Padre.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
A fronte di tante nostre parole sulla preghiera, Gesù risponde alla bella domanda dei discepoli con una semplicità, una sobrietà, che colpisce: Dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno… Nell’ultimo versetto odierno poi ci lascia di stucco; possiamo immaginare lo stupore sul volto dei discepoli: non dice che il Padre darà ogni cosa, ma “solo” il suo Spirito. Con il suo Spirito avremo la sua capacità di amare e di affrontare ogni difficoltà.