25 Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28 Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
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COMMENTO
Oggi Gesù ci insegna “come” leggere la Legge: l’interpretazione più profonda della Legge è l’amore. Per questo il comandamento dell’amore comprende e supera ogni “precetto”. Per questo si è affermata nei secoli un’espressione nota soprattutto in lingua latina: “Ama, et fac quod vis”, “Ama e fai quello che vuoi”. L’espressione non riguarda solamente la libertà dell’amore, ma anche la sua divina potenza. Infatti, il “fac quod vis”, “fai quello che vuoi”, riguarderebbe solo Dio, ma in realtà tale è la libertà che Dio vuole donare a ciascuno e a tutti i suoi figli. Dunque, “amore” e “libertà” vengono ad intrecciarsi. L’amore esige e dona tale libertà: libertà da ogni male, ma quindi infine anche da ogni comandamento. Allora, neppure l’amore è un comandamento, o addirittura il primo e il più importante dei comandamenti. La meraviglia è che tale “comandamento” è la suprema libertà di Dio e la novità di tutta la creazione e di tutta la storia. Tale è il dono di Dio a noi. Quando conosciamo una persona ricca d’amore, scopriamo in lei la liberazione e la libertà da ogni schiavitù, ma anche da ogni comandamento, o legge, o violenza. Per questo la libertà che Cristo dona ai cristiani è assoluta: è “passione d’amore”.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco