17 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18 Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
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Cogliamo oggi una nota particolarmente cara all’Evangelista Luca, che è “la gioia”!
La gioia è preziosa perché dice tutta la gratuità del dono di Dio! Per questo essa accompagna tutta la narrazione del Terzo Vangelo.
Basti qui ricordare i due cantici del “Magnificat” (Lc.1,46) e del “Benedictus” (Lc.1,67)! E ancora: il gioioso annuncio angelico ai pastori (Lc.2,10) e la gioia delle “beatitudini” (Lc.6,20).
Tale gioia viene oggi arricchita dalla nota forte della piccolezza di noi discepoli e quindi dal privilegio di un dono ricevuto non per nostra capacità o nostri meriti, ma per la pure elezione di Dio!
Veniamo infatti a sapere che i nostri nomi “sono scritti nei cieli”!
Di questa “iscrizione” sapeva Mosè che in Esodo 32,32 chiede il perdono divino per il peccato del popolo. Altrimenti, dice al Signore “cancellami dal tuo libro che hai scritto”.
E di un “libro dei viventi” ci dice il Sal.68(69),29, come dice Ebrei 12,23 riguardo ai “primogeniti iscritti nei cieli”, e come più volte dice Apocalisse, che in Ap.20,12 ci parla di “un altro libro, quello della vita”!
Questa iscrizione sembra risplendere per la sua assoluta gratuità, che ne fa privilegio dei più piccoli, dei più poveri, e di tutti quelli che considerando la loro condizione di peccatori sono assolutamente senza diritti!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.