Sono rimasto un po’ deluso da questi primi passi del Papa. Con tutto quello che si deve fare, mi sembra un po’ strano questo perdere il tempo in piccolezze del quotidiano. Non voglio essere irriverente, e chiedo scusa se queste parole offenderanno qualcuno come una mancanza di rispetto.
Caro amico, sono certo che molti lettori capiranno che in lei non ci sono intenzioni e sentimenti non buoni. E lo capisco anch’io pur non essendo per niente d’accordo con le sue considerazioni. Vede, io sento che abbiamo un gran bisogno che una persona collocata da Dio in una così grande responsabilità entri proprio in quelle che lei chiama le “piccolezze del quotidiano”. Questa è la prima semplice e fondamentale testimonianza che si può dare del Figlio di Dio che è venuto tra noi per riempire di luce divina le nostre semplici e povere esistenze. Il divino viaggio di Gesù fino al pane e al calice e quindi fino alla morte in croce, è la rivelazione e il dono di questo Dio che vuole visitare tutta la nostra umanità fino in fondo. Vede, a me sembra che tra noi e il Signore ci sia sempre, più o meno evidente, una specie di “dibattito”: Lui vuole radicalmente “umanizzarsi”, per parlare e agire in noi e tra noi nelle vicende della nostra vita. Noi, invece, tendiamo quasi istintivamente a “sacralizzarlo”, staccandolo dal nostro quotidiano. Per questo, tutto quello che sinora ho visto e ascoltato dal Papa, mi ha commosso e rallegrato profondamente: dal suo viaggiare in pulmino con i suoi confratelli al voler pagare il conto della stanza, fino al momento sublime, dalla Loggia di S.Pietro, quando, prima di benedire la gente, ha chiesto quella preghiera silenziosa per lui, perché il Signore lo benedicesse! E anche questa linea rigorosa di presentazione di Sé, come il Vescovo di Roma, con a fianco il suo Vicario diocesano, mi sembra meravigliosa e importantissima. Per fare riforme bisogna scrivere documenti. Ma Papa Francesco ha pensato di cominciare dall’immediatezza di pochi gesti e poche parole: mi sembra ce li abbia regalati con un’eloquenza straordinaria. Pensi quanto ha suggerito a tutti noi la presenza del Signore del Vangelo negli atti comuni e nei pensieri quotidiani della nostra piccola vita. Voglio sperare che anche lei possa pensarci un momento, e che insieme, io, lei e tanti altri possiamo chiedere al Signore di aiutare Papa Francesco a continuare a celebrare così bene una “liturgia della vita” che mostri la presenza del Vangelo come frutto della fede e della preghiera di questo nostro fratello e di noi insieme a Lui.
Buona Domenica.
Giovanni della Dozza.
Domenica 17 Marzo 2013