Carissimo don Giovanni, immagino come lei sia contento per le parole che Papa Francesco ci ha regalato sul tema della fine della vita. Le mando queste righe quando lei forse avrà già mandato il suo scritto per la rubrica domenicale che sempre leggo con molta attenzione e soddisfazione. Ricordavo come lei, in un ritiro per studenti universitari, trent’anni fa (!!), regalandoci una meditazione stupenda sul capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, volle confidarci anche la sua preoccupazione per il rischio di una “mondanizzazione” della morte, evento sempre più celebrato in mezzo a macchinari medici e lontano dagli ambiti più preziosi dell’esistenza. Mi fa piacere pensare che lei possa regalarci anche oggi qualche luce di consolazione! Da pochi mesi mia moglie ci ha lasciato e sono quindi assetato di pensieri di speranza e di pace.

Caro amico, insieme a tutti gli amici della nostra rubrica, le sono vicino con grande affetto! Le confesso che di quell’incontro universitario non ricordo assolutamente nulla. Le parole di Papa Francesco sono anche in questa occasione una fonte straordinaria di luce e di pace. Frequentando il S. Orsola, frequento intensamente questo tema, anche per le sue fisionomie giuridiche e psicologiche. Per molti anni della mia vita, io non ho avuto un rapporto facile con la mia morte. E questo a motivo della mia poca fede. Negli anni mi ha dato un grande aiuto la Madre del Signore alla quale sempre domandiamo di pregare per noi adesso, e nell’ora della nostra morte. Oggi mi piacerebbe che il Signore mi regalasse una buona morte. E glielo dico con allegrezza. L’aver un poco frequentato negli ormai molti anni della mia vita la Parola del Signore mi ha aiutato a prendere una certa affettuosa confidenza con la sua Pasqua. Per questo motivo non mi piace per niente la preghiera liturgica che dice “ci rattrista la certezza della nostra morte”. Mi congedo per non rubare spazio e tempo, lasciandole due pensieri! Il primo è che in realtà, con Gesù, propriamente “non moriamo”, ma “offriamo la vita”! Il secondo è che la morte è l’inizio della pienezza della vita! Il Signore mi ha regalato una vita molto bella, che anche con le mie molte “asinate” non sono riuscito a rovinare. Desidero che lei possa trovare e gustare la comunione d’amore con la sua sposa. Buona Domenica a lei e a tutti i cari lettori del Carlino.

Giovanni della Dozza.

Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 19 Novembre 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.

Link al MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO SULLE QUESTIONI DEL “FINE-VITA”