1 Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. 2 Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa. 3 Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». 4 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. 5 Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». 6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.

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Notiamo la “novità”, la diversità di questo testo rispetto ad altri già incontrati. Altre volte Gesù accetta l’invito a pranzo rivoltogli da un fariseo, e in quell’occasione sorgono problemi di purità e correttezza rispetto alla Legge. Altre volte il Signore, in sinagoga, compie miracoli di sabato. Qui si dice che è sabato e che un fariseo lo invita a pranzo, e qui il Signore compie un miracolo di guarigione: cioè, si intrecciano le due circostanze, e cioè quella di essere in casa di un fariseo e di compiere un miracolo in giorno di sabato. Mi sembra di intuire, da un rapido sguardo a tutto il cap.14, che questo fatto non è insignificante.
Notiamo anche che il malato con la sua infermità è una specie di “comparsa” rapidamente congedata. Prevale in Gesù il desiderio di fare dell’episodio l’occasione del suo insegnamento. E infatti tutto inizia con la sua domanda: “E’ lecito o no guarire di sabato?”(ver.3). Gli altri, che pure “stavano ad osservarlo”(ver.2), e quindi erano evidentemente molto interessati e attenti al suo comportamento, non reagiscono: “Ma essi tacquero (ver.4)…E non potevano rispondere nulla a queste parole (ver.6)”.
In questo modo il nostro brano si rivela come preambolo a quello che Gesù insegnerà nel seguito del capitolo. Il problema e il dibattito sul sabato si avvia al suo pieno chiarimento, ed ha la funzione di illuminare tutto quello che la Legge antica disponeva. Perché la rigida e severa norma del “riposo sabbatico”? La grande tradizione l’attribuisce alla memoria del riposo al termine della creazione (Genesi 2,2-3), e alla memoria della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto (Deuteronomio 5,12-15). Ma tutto questo è profezia di quello che il Figlio di Dio è venuto a compiere per l’intera umanità: la nuova creazione, i cieli nuovi e la terra nuova, la rigenerazione di tutto; e la liberazione dal Male e dalla Morte.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Il commento 2007:
https://www.famigliedellavisitazione.it/lc-141-6.html
mi è sembrata molto significativa l’immagine del figlio caduto nel pozzo..e del padre e della madre che lo tirano fuori.
Siamo per Lui tutti figli nel pozzo?
Mi è venuto in mente il salmo..
‘forte è il suo amore per noi’