54 Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. 55 E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. 56 Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
57 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? 58 Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione. 59 Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
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Rispetto al nostro calendario, come vedete oggi c’è una variazione: anticipiamo la prima parte del testo di domani, perchè siamo in ritiro e preferiamo tenere la nostra preghiera nella Lectio continua di Luca, senza interrompere per la festa dell’Apostolo Bartolomeo. Lui ci perdoni, e noi, se mai, onoriamolo ascoltando il testo di Giovanni 1,45-51, che ricorda il suo incontro con Gesù ed è previsto per la sua odierna festa.
Le note delle Bibbie ci avvertono che con questi ultimi versetti del cap.9 inizia un insegnamento da parte di Gesù circa l’urgenza della conversione. Egli ci ha annunciato le strutture portanti del disegno universale di salvezza. Nei versetti immediatamente precedenti a quelli che oggi celebriamo ha presentato l’intima passione della sua stessa persona. Ora sollecita la prontezza e la radicalità della nostra risposta. Per questo è dominante oggi e nei prossimi giorni la categoria del tempo.
I vers.54-56 offrono un’immagine suggestiva del rapporto tra tempo atmosferico e tempo storico. L’esperienza insegna a leggere e discernere i segni del cielo per prevedere quale sarà l’andamento stagionale. E la lettura di questi segni consente previsioni esatte. E’ grave che le parole e le opere di Gesù, il loro incontro salvifico con la condizione umana e la conferma che di tutto questo viene dalle Scritture profetiche, non ci rendano capaci di cogliere la presenza dei tempi nuovi e ultimi della storia.
Il dono di Dio attribuisce responsabilità a chi lo riceve. Non è possibile andare avanti – o magari restare incatenati! – come prima. Questo è il tempo favorevole, questo è il tempo della salvezza. Questo è dunque il tempo del giudizio finale di Dio sulla storia dell’umanità, a partire dal popolo eletto e dalla nuova comunità dei discepoli. La vita viene descritta come una cammino che si compie insieme all’ “avversario” davanti al giudice. In quest’ultimo tratto di strada è urgente accordarsi con l’avversario (alla lettera Luca usa un’espressione di senso rovesciato: “impègnati a liberarti di lui”). Notiamo che questo avversario è dalla parte della ragione. Egli ci porterebbe davanti al giudice che ci condannerebbe! Bisogna che subito ci liberiamo di questo avversario o che ci accordiamo con lui. Bisogna che o lui non ci sia più, se per esempio l’avversario è un “nemico” come lo è una potenza cattiva che ci domina. O che non ci siano più le ragioni dell’inimicizia e un fratello che ci avrebbe accusato per il male da noi subìto torni ad essere un fratello amato. Non siamo lontani da quell’insegnamento sulla pace che ai vers.51-53 metteva in evidenza il giudizio che la parola evangelica esprimeva sulla nostra vita e sulle nostre relazioni, ed esigeva una rottura con il passato e l’assunzione di un volto nuovo dell’esistenza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.