29 Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. 30 Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31 La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. 32 Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui.
33 Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. 34 La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 35 Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 36 Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».
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Mi è sembrato bello l’uso da parte di Gesù di argomenti propri dell’Antico Testamento nel parlare alle folle.
Sia per all’attenzione a parlare agli uomini in maniera comprensibile,alla loro portata,con cose che sapevano,in cui ho un pò visto un certo ‘venire incontro’.
Sia per l’immagine successiva in cui ho visto un pò l’Antico Testamento come lucerniere al servizio della luce, di Gesù.
Come un monte che sorregge la città, che quindi non può restare nascosta.(Mt 5,14).
Ho poi collegato il tutto al Celeste Lume che ci previene e ci guida verso la fonte della Luce, al Mistero. In modo che non ci succeda di preferire le tenebre alla luce.(Gv 3,19).
Se qualcuno trova errori, sbagli, contraddizioni vi prego di segnalarmelo. Grazie. Masotti
Bella la figura del profeta Giona, che vuole sottrarsi al compito di annunciare la misericordia di Dio…, ma alla fine diventa un segno di salvezza per i niniviti. Figura di Gesù, che ora annuncia l’amore incondizionato di Dio per noi; e anche questa volta la sua parola “colpisce allo stomaco” gli ascoltatori, perchè porta come esempio di conversione non membri di Israele, ma i pagani: i niniviti che ascoltano Giona, e la regina di Saba che va ad essere illuminata dalla sapienza di Salomone. E Gesù è ben più di Giona e ben più di Salomone! Ricordiamo anche, a proposito di Giona, che quei tre giorni passati nel ventre della balena sono il segno della pasqua di Gesù, dalla morte alla risurrezione: il vero segno che il Padre ci ha dato.
Siamo invitati ad essere luce, sopra il lucerniere, in modo che illumini quanti entrano. La luce è per gli altri, per aiutare gli altri a “vedere”. Che la nostra vita possa essere una piccola luce per quelli che incontriamo, anche solo un bagliore. E’ facile che la luce che è in noi diventi tenebra. Basta niente. Basta cedere all’egoismo, in una parola al peccato. Teniamo accesa la nostra piccola luce, precaria, basta niente per soffocarla. Ma Dio vuole manifestarsi anche così, affidato al nostro fioco bagliore nella notte.
La donna che ieri dalla folla ha proclamato la beatitudine di Colei che ha generato e nutrito Gesù, ha portato tutta la nostra attenzione sulla persona del Signore, e non solo sulla sua opera e sul suo insegnamento. Egli non lascia cadere la richiesta di un segno che gli era stata rivolta al ver.16, ma nega questa eventualità, adducendo il motivo che “questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno…”(ver.29). E’ solo per questo che non le sarà dato un segno? Certamente è anche per questo, in quanto, come vedremo subito di seguito, se l’occhio è sano, il corpo “è tutto nella luce”(ver.34), ma se è nelle tenebre vede tutto oscuro e quindi nessun segno sarebbe efficace. Così dunque, la malvagità oscura tutto e nessun segno sarà percepito. Tuttavia possiamo qui affermare che in definitiva non sono i “segni” ad illuminare Gesù, ma è Lui che rende “significativa” della sua persona e della sua opera tutta la realtà, mostrando che tutto è “segno” di Lui!
La citazione di Giona e della sua predicazione conferma che la Parola del Signore non si appoggia su un segno che la dimostri, ma è essa l’illuminazione di tutto. Ci viene quindi ricordato che alla semplice predicazione della Parola da parte di Giona, gli abitanti di Ninive hanno reagito con la loro conversione; e qui c’è ben più di Giona (ver.32), perchè è presente Colui di cui Giona e la sua predicazione erano solo profezia. Insieme a Giona, Gesù ricorda anche la vicenda della regina di Saba che “venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone”. Sia i Niniviti, sia la regina di Saba non sono figli d’Israele, sono lontani o vengono da lontano. Gli ascoltatori di Gesù, invece, sono “qui”, sono alla presenza del Salvatore, ma alla sua Parola non si convertono.
C’è dunque una “condizione” che accompagna il dono di Dio, ed è l’accoglienza del dono stesso, l’abbandono umile e totale all’evento della salvezza. Come la prima creazione di Dio è stata la luce (Genesi 1,1-3), la Parola del Signore è questa “luce” che fa nuove tutte le cose. Dio ha mandato il suo Figlio – ha acceso la lucerna! – perchè tutto sia nuovo in Lui, per la nuova creazione di tutto. Ed ha acceso questa lucerna non per coprirla, ma perchè “quanti entrano vedano la luce”(ver.33). Gesù è dunque questa luce! L’occhio umano ben rappresenta questa luce. Se esso è luminoso, tutto il corpo è nella luce. Si tratta evidentemente dell’ “occhio” di una persona illuminata dalla parola evangelica. L’apice quasi grottesco, ma assai efficace, dell’immagine sta nell’affermazione “bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra”(ver.35), efficacissima per affermare che le tenebre dello spirito e della coscienza hanno una loro “luminosità”, forse una loro “logica”, il che accresce enormemente la loro negatività!
L’ultimo versetto sembra, nel testo originale, una pura “ripetizione”: il corpo tutto luminoso…è tutto luminoso! Però non mi dispiace l’interpretazione che sembra venire dalla nostra versione italiana, e cioè che un corpo tutto luminoso vede tutto a questa luce, proprio come una lampada che, quando viene accesa, illumina tutto, “ti illumina con il suo bagliore”(ver.36).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Anche a me è piaciuta la risposta dei Niniviti e della regina del Sud che si convertono, si muovono, viaggiano, cambiano vita dopo aver ascoltato la Parola dei messaggeri di Dio (Giona e Salomone).
Ascoltare la Parola è secondo il v. 33 accendere una luce e metterla sul lucerniere. Essa è una luce, forse apparentemente piccola e debole, ma che illumina tutto il nostro essere e si diffonde intorno a noi.