Caro don Giovanni, vedo che lei esprime talvolta qualche dubbio sul rapporto “stretto” che noi chiederemmo anche a chi non ha il dono della fede, con i dati preziosi che la nostra fede domanda a noi. Essendo un non credente, ma culturalmente legato alla tradizione cristiana, mi sento rallegrato da questa sua impostazione. Forse lei potrebbe aiutare noi lettori domenicali della sua piccola e preziosa rubrica a cogliere un suggerimento prezioso per il nostro rapporto quotidiano, per me addirittura in famiglia, tra credenti e non credenti.
Mi decido a pubblicare il suo messaggio, anche se mi sento in realtà inadeguato ad un quesito che mi affascina e mi trova certamente impreparato. Sessant’anni fa ero affascinato dall’esempio che ricevevo da mio papà, democristiano del dopoguerra e così laico, come ho poi conosciuto e amato nel mio padre nello Spirito don Giuseppe Dossetti. Mi affascina ancora oggi una speranza che ancora non vedo compiuta, di una grande e profonda “laicità cristiana”. Entrambi questi miei padri mi hanno fatto innamorare della speranza che la politica possa essere annuncio e testimonianza del Vangelo, senza correre il rischio di essere anche competizione di potere, e quindi lotta politica. Anche oggi, quindi, mi pare appassionante per il credente immergersi nelle grandi tematiche e nei grandi drammi della storia senza pretendere di “imporre” il Vangelo, che non si può imporre ma piuttosto annunciare e testimoniare. Credo infatti che si possa anche politicamente esprimere lo splendore della concezione cristiana dell’uomo e della storia, pur rispettando il pensiero e l’azione di chi si ritiene fuori dall’orizzonte della fede di Gesù. Questa “scommessa” per noi è essenziale, perché riteniamo che il cristianesimo sia anche la suprema bellezza dell’umano! Ma di questa bellezza ci si deve “innamorare” e quindi non la si può e non la si deve imporre. Ogni giorno, appassionatamente, mi piace correre il rischio e l’avventura di questo umano-cristiano e di questo cristiano-umano. Buona Domenica a lei e a tutti i miei cari lettori.
Giovanni della Dozza.
Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 26 Febbraio 2017 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.