(14 novembre 2010) Siamo alla fine dell’anno liturgico. Domenica prossima celebreremo la Festa di Cristo Re come Parola conclusiva del mistero cristiano, e quindi entreremo con l’Avvento nel nuovo Anno. Il tema della “fine del mondo” è quindi molto rilevante. Di questa “fine” oggi sono in molti di più ad occuparsi, perchè, tramontati i vecchi postulati filosofici dell'”eternità del mondo”, è la scienza a porsi domande stringenti sulle sorti del cosmo, sui limiti delle energie…

Dalla mia reclusione ospedaliera ho cercato di seguire in qualche modo la relazione che il mio fratello Vincenzo Balzani, primate della ricerca scientifica della nostra Università, lettore nella nostra parrocchia di Sammartini, ha tenuto giovedì sera alla Dozza per un folto uditorio, ricco di presenze giovanili e di un pubblico attento e appassionato. Ho pensato allora di tenere intrecciate in qualche modo le luci di quella relazione e il cammino verso la domenica.

Ci sono tante vie e tante ipotesi per parlare della fine del mondo. Tesi teologiche trionfaliste verso un universo tutto redento e salvato, e tutto contento di vivere in perfetta uniformità di interpretazioni e di consumi. Anche il precedente incontro alla Dozza con il prof. Zagrebelski aveva dato spazio alle follie del Grande Inquisitore dei Karamazov. Altri orientamenti di pensiero e di concezione teologica si orientano verso ipotesi più identificate nel tempo, più inevitabilmente settarie, pensieri che hanno accompagnato nei secoli la vicenda ebraico-cristiana.

Chi oggi va a Messa ascolterà della “protesta” di S.Paolo, dalla quale trarrei una considerazione che spero preziosa per voi, cari amici. Perchè, in realtà, la vera fine del mondo è già avvenuta! Perchè la vera fine del mondo è Gesù! E’ il suo Vangelo! Ed è la fine del mondo perchè meglio di così e più di così non si può! E’ per questo che noi non siamo molto “apocalittici”! Perchè questo ci chiederebbe un modo di vivere, di pensare e di sperare spesso molto lontano dalle nostre abitudini.

E come la mettiamo con quello che ci insegna Vincenzo Balzani? Il valore del suo insegnamento sta nel fatto che egli pone, in termini e contenuti del tutto “laici”, proposte e prospettive di assoluta importanza anche per il credente. La ricerca scientifica ci mostra ogni giorno di più che il pianeta terra è una casa piccola, con molti abitanti, e con molte risorse. Ma non risorse infinite. Di quelle “infinite” si occupa Vincenzo nel tentativo di farci regalare dal sole la sua luce e il suo calore. In questa piccola casa del mondo la situazione è già verso il suo limite. Se tutte le popolazioni del mondo volessero usare l’energia consumata dai nord-americani, sarebbe proprio impossibile.

Da qui la necessità della svolta: non più guerre per impadronirsi, non più l’orrore di moltitudini disperate accanto a pochi ingiustamente privilegiati. Un mondo fraterno. Una tavola insieme intorno alla quale spezzare l’unico Pane che la bontà di Dio ha preparato per tutti i suoi figli, cioè per tutta l’umanità. E bravo S.Paolo che oggi invita tutti ad una vita laboriosa e umile. “Chi non lavora non mangi”. Un’apocalisse umile e fraterna, dunque. E di tutto ciò, il grande segreto e la grande infinita potenza, è il grande Sole dell’Amore. Da duemila anni ci è stato regalato l’unico grande comandamento dell’Amore.

Ma ne siamo ancora molto lontani. Un po’ anche tra noi discepoli di Gesù. Basta una regola trasgredita perchè uno sia meno amato! Invece, più uno è “trasgressore”, più ha bisogno di essere amato. E in ogni modo Gesù ci ha mostrato che Egli ama tutti i suoi fratelli non perchè se lo meritano, ma perchè, amati, qualche volta un po’ cambiano.

Una buona domenica a tutti. Con molto affetto. Giovanni