Caro don Giovanni, un vecchio amico delle ACLI mi ha passato un suo messaggio dove lei il 5 marzo giudicava morta la politica, ma ne sperava la risurrezione e sembrava avere qualche idea su come collaborare per questo miracolo. Vorrei sapere come parteciparvi.
Caro amico, rispondo volentieri alla sua scherzosa domanda, dal momento che con questa domenica, detta delle Palme, entriamo ufficialmente nella Settimana Santa, che celebra proprio il grande mistero della Risurrezione, di Cristo, sì, ma anche di tutte le nostre attese di riscatto. Parto dal racconto evangelico con cui inizia la liturgia di questa domenica: Gesù entra nella città, polis, di Gerusalemme e politica è propriamente l’arte di interessarsi per il bene comune della città. Gesù lo fa entrandovi non da re o da guerriero, ma umile e disarmato, seduto su un asinello, accompagnato da un popolo di gente semplice e di bambini. Sulla stessa linea uno dei nostri padri costituenti del nostro dopoguerra, Giuseppe Dossetti, riteneva che dato primario dell’uomo politico fossero gli “abiti virtuosi”, cioè l’onestà, il disinteresse, la dedizione totale alla causa dei più poveri della società. Credo che anche oggi la politica possa risorgere e che a questa risurrezione possano contribuire tutti, non solo i deputati e i senatori, ma i più piccoli e sconosciuti, attraverso il loro lavoro e la spesa della loro vita per amore del prossimo. Buona Settimana Santa a lei e a tutti i cari lettori del Carlino.
Don Giovanni
Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 25 marzo 2018 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.