1 Il Signore mi disse: «Prenditi una grande tavoletta e scrivici con caratteri ordinari: “A Maher-salal-cas-baz”». 2 Io mi presi testimoni fidati, il sacerdote Uria e Zaccaria, figlio di Ieberechìa. 3 Poi mi unii alla profetessa, la quale concepì e partorì un figlio. Il Signore mi disse: «Chiamalo Maher-salal-cas-baz, 4 poiché prima che il bambino sappia dire “papà” e “mamma” le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re d’Assiria». 5 Il Signore mi disse di nuovo: 6 «Poiché questo popolo ha rigettato le acque di Sìloe, che scorrono piano, e trema per Resin e per il figlio di Romelia, 7 per questo, ecco, il Signore farà salire contro di loro le acque del fiume, impetuose e abbondanti: cioè il re d’Assiria con tutto il suo splendore, irromperà in tutti i suoi canali e strariperà da tutte le sue sponde. 8 Invaderà Giuda, lo inonderà e lo attraverserà fino a giungere al collo. Le sue ali distese copriranno tutta l’estensione della tua terra, Emmanuele. 9 Sappiatelo, popoli: sarete frantumati. Ascoltate voi tutte, nazioni lontane, cingete le armi e sarete frantumate, cingete le armi e sarete frantumate. 10 Preparate un piano, sarà senza effetti; fate un proclama, non si realizzerà, perché Dio è con noi».
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Riunisco il testo di sabato e quello di oggi, perchè non sono riuscito ad essere fedele e puntuale verso di voi. Ve ne chiedo scusa!
Il dato forte di questa Parola è il compimento della volontà divina che non può essere fermato e cambiato! C’è una nota forte che accompagna e caratterizza questa Parola: l’obiettivo del Signore è sempre la comunione tra Lui e il suo popolo. E dunque il fine è sempre la salvezza e il bene del suo popolo! Mi ha divertito che il Signore voglia e possa “fischiare”! mi sembra concorra a sottolineare che tutto concorre alla salvezza! Persino l’invasione da parte dei nemici, che vengono raffigurati come mosche e come api! (ver.18). si tratterà di una invasione globale, ma pur sempre di fastidiosi insetti! E sarà umiliante anche la completa rasatura che gli uomini del suo popolo dovranno subire (ver.20)! Ma anche qui sembra prevalere un criterio correttivo! Pur nel dramma di una invasione nemica, non mancherà il necessario sostentamento descritto ai vers.21-22! Certo, sarà desolazione, e la coltivazione dei campi dovrà cedere ad una sopravvivenza pastorizia in una terra ridotta a “rovi e pruni” (ver.24)! Sembra dunque che Dio voglia punire il suo popolo proprio perché è il suo popolo. Dunque, un regime severo che sembra custodire la volontà divina di una comunione rinnovata.
Tutto questo avverrà in tempi brevi! Ne sono immagine e conferma sia la scritta sulla “grande tavoletta” di Is.8,1, sia la nascita di un figlio del profeta, un bambino che non arriverà a saper dire “babbo e mamma”, prima che ”le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria siano portate davanti al re di Assiria” (ver.4)! Il Popolo del Signore si è preoccupato e occupato in realtà e problemi minori e insignificanti, di “acque che scorrono piano” (ver.6). Per questo il Signore “gonfierà contro di loro le acque del fiume, impetuose ed abbondanti”! Sarà l’impeto dell’invasore!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Notiamo come il Signore si dia sempre un gran da fare e riprende l’iniziativa, in un dialogo ininterrotto con il suo popolo. Oggi chiede a Isaia di dare al figlio (nato dalla sua sposa, “la profetessa”) uno strano nome che è un messaggio: “A pronto-bottino-prossimo-saccheggio”: un saccheggio che per il momento riguarda Damasco e la Samaria, ma che può giungere presto a Gerusalemme. Infatti, “questo popolo ha rigettato le acque di Siloe”: disprezzare o disdegnare l’acqua che Dio ha dato per rendere possibile la vita in Gerusalemme, vuol dire che non appoggiarsi più, non fidarsi più di Lui; il re Acaz e il suo popolo preferiscono appellarsi al potente alleato assiro, ma questi poi si trasformerà in oppressore e saccheggiatore. Dio però, da perfetto amante del suo popolo, non potrà abbandonarlo al suo destino: alla fine i nemici saranno frantumati, il loro piano non si realizzerà, “perché Dio è con noi”, l’Emmanuele (vv.9-10), garanzia di salvezza. .