1 Guai ad Arièl, ad Arièl, città dove si accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, si avvicendino i cicli festivi. 2 Io metterò alle strette Arièl, ci saranno gemiti e lamenti. Sarà per me come Arièl: 3 io mi accamperò tutt’intorno contro di te e ti circonderò di trincee, innalzerò contro di te un vallo. 4 Allora prostrata parlerai dalla terra, e dalla polvere saliranno le tue parole; sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra, e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio. 5 Sarà come polvere fine la massa dei tuoi nemici e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni. Ma d’improvviso, subito, 6 dal Signore degli eserciti sarai visitata con tuoni, rimbombi e rumore assordante, con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore. 7 E sarà come un sogno, come una visione notturna, la massa di tutte le nazioni che marciano contro Arièl, di quanti l’attaccano e la stringono d’assedio. 8 Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare, ma si sveglia con lo stomaco vuoto, e come quando un assetato sogna di bere, ma si sveglia stanco e con la gola riarsa: così succederà alla massa di tutte le nazioni che marciano contro il monte Sion.
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Arièl indica Gerusalemme (forse “la città di El”, la città di Dio); al termine del versetto 2 però la stessa parola designa il focolare o forno in cui si cuocevano le vittime dei sacrifici. Come Davide aveva assediato Gerusalemme per prenderla, così ora il Signore la circonda per punire superbi e idolatri. Anche i nemici di Israele vogliono prendere la città e umiliarla, e la contendono al Signore. Egli allora, “d’improvviso, subito”, interviene e “visita” il suo popolo in pericolo. E’ una visita per la salvezza, per la liberazione dai nemici, L’incubo degli abitanti, così ben descritto con le immagini dei vv.7-8, non si realizzerà. E’ un motivo di speranza per noi, poiché qualunque cosa succeda, il male non può prevalere: Dio non lo permetterà.