14 Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti, signori di questo popolo che sta a Gerusalemme. 15 Voi dite: «Abbiamo concluso un’alleanza con la morte, e con gli inferi abbiamo fatto lega. Il flagello del distruttore, quando passerà, non ci raggiungerà, perché ci siamo fatti della menzogna un rifugio e nella falsità ci siamo nascosti». 16 Pertanto così dice il Signore Dio: «Ecco, io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non si turberà. 17 Io porrò il diritto come misura e la giustizia come una livella. La grandine spazzerà via il vostro rifugio fallace, le acque travolgeranno il vostro riparo. 18 Sarà annullata la vostra alleanza con la morte; la vostra lega con gli inferi non reggerà. Quando passerà il flagello del distruttore, voi sarete una massa da lui calpestata. 19 Ogni volta che passerà, vi prenderà, poiché passerà ogni mattino, giorno e notte. E solo il terrore farà capire il messaggio». 20 Troppo corto sarà il letto per distendersi, troppo stretta la coperta per avvolgersi. 21 Poiché come sul monte Perasìm si leverà il Signore; come nella valle di Gàbaon si adirerà per compiere l’opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto. 22 Ora cessate di agire con arroganza perché non si stringano di più le vostre catene, perché un decreto di rovina io ho udito, da parte del Signore, Dio degli eserciti, riguardo a tutta la terra.
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Le parole del profeta sono anche per noi, “uomini arroganti”, che cercano rifugio in realtà menzognere e si alleano pure con la morte. Quante volte gli uomini cercano e producono morte, invece che promuovere la vita! La nostra sicurezza, invece, la nostra salvezza può riposare solo su quella “pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata”, che Dio ha posto per chi crede. Sappiamo che quella pietra fondamentale è il Signore Gesù; chi appoggia su di essa la sua vita non sarà confuso. Il Signore si leverà “come sul monte Perasìm…, come nella valle di Gàbaon… per compiere l’opera, la sua opera singolare, e per eseguire il lavoro, il suo lavoro inconsueto”(v.21). A Perasìm e Gabaon il Signore favorì Israele e ora vuole portare a compimento la sua opera: ora sembra un’opera distruttrice, ma noi sappiamo che è per la salvezza di tutti coloro che confidano in lui.
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La profezia di oggi riguarda i “signori di questo popolo” (vers. 14). Ieri erano i sacerdoti e i profeti e i giudici del popolo (vers. 7). Bisogna dire che i “capi” sono spesso criticati dal profeta Isaia: già al cap. 3,2-4 lo si vedeva. Normalmente chi sta in alto è destinato a essere abbassato dal Signore (vedi 5,15: “l’uomo sarà piegato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno. Sarà esaltato il Signore”). Per questo, nel testo di oggi si criticano gli “uomini arroganti” (vers. 14 e 22). Essi addirittura hanno fatto “un’alleanza con la morte e con gli inferi” (vers. 15), come gli empi e stolti del cap. 2 del libro della Sapienza. Per loro il giudizio è espresso con i termini che ricordano la notte della Pasqua di liberazione del popolo di poveri e oppressi (“il flagello del distruttore, quando passerà” vers. 15: vedi Esodo 12). Molto bella al vers. 16 l’immagine della pietra posta dal Signore in Sion, scelta, angolare, preziosa, che tornerà nella parabola evangelica dei vignaioli malvagi di Mt 21,42 e in 1Pt 2,6, associata alla pietra scartata dai costruttori del Salmo 117,22.: chi crede in essa non si turberà!
Benediteci tutti. F e Gv