10 In quel giorno avverrà che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia. La sua dimora sarà gloriosa. 11 In quel giorno avverrà che il Signore stenderà di nuovo la sua mano per riscattare il resto del suo popolo, superstite dall’Assiria e dall’Egitto, da Patros, dall’Etiopia e dall’Elam, da Sinar e da Camat e dalle isole del mare. 12 Egli alzerà un vessillo tra le nazioni e raccoglierà gli espulsi d’Israele; radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra. 13 Cesserà la gelosia di Èfraim e gli avversari di Giuda saranno sterminati; Èfraim non invidierà più Giuda e Giuda non sarà più ostile a Èfraim. 14 Voleranno verso occidente contro i Filistei, insieme deprederanno i figli dell’oriente, stenderanno le mani su Edom e su Moab e i figli di Ammon saranno loro sudditi. 15 Il Signore prosciugherà il golfo del mare d’Egitto e stenderà la mano contro il Fiume. Con la potenza del suo soffio lo dividerà in sette bracci, così che si possa attraversare con i sandali. 16 Si formerà una strada per il resto del suo popolo che sarà superstite dall’Assiria, come ce ne fu una per Israele quando uscì dalla terra d’Egitto.
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Un grande nuovo Esodo: come in antico dall’Egitto, ora, alla fine dall’Assiria! Ma l’Assiria come simbolo di tutte le nazioni e di tutte le terre dalle quali i figli di Israele partiranno per il grande ritorno alla Terra Santa! Ma, dice il ver.12, “Dio alzerà un vessillo tra le nazioni …”. Raccogliendo i figli dii Israele per ricondurli alla loro terra , Dio, appunto, alzerà un vessillo tra le nazioni”!! E’ l’accenno profetico ad un coinvolgimento universale in questo grande ritorno. Mi piace cogliere qui un accenno prezioso al cammino che, dietro a Israele, saranno chiamati a compiere tutti i popoli e tutte le terre, “ … dall’Assiria e dall’Egitto, da Patros, dall’Etiopia e3 dall’Elam, da Sinar da Camat e dalle isole del mare” (ver.11). E tutto questo dietro ad “un vessillo tra le nazioni …”. Dunque, dietro ad Israele, un cammino universale! Persino le grandi acque saranno divise in bracci, “così che si possa attraversare con i sandali” (ver.15)! Sarà dunque, dice il ver.16, una estensione universale del primo esodo per Israele “quando uscì dalla terra d’Egitto”.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
“La radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli”: la radice di Iesse in questo brano, secondo alcuni esperti, sarebbe riferito non al re-messia ma al popolo stesso, il resto di Israele. Ciò non ci impedisce – io credo – di pensare immediatamente al vessillo che noi ben conosciamo, il vessillo della croce, e alle parole di Gesù: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Tutti i popoli saranno guidati da questo vessillo luminoso nel cammino della riconciliazione e del benessere comune. – In testa a tutti, camminano gli israeliti, prima dispersi, deportati, schiavizzati: tornano alla loro terra e a un Israele riunificato e sicuro. Sono immagini che portano la mente alle scene che abbiamo rivisto e ricordato in questi giorni: i lager che si aprono, i sopravvissuti che ritrovano la libertà e la dignità umiliata, i lavoratori coatti che possono tornare alla loro patria , alla loro famiglia… La felicità di essere salvi e di poter tornare… – Il grande ritorno del nostro testo è una meravigliosa opera di Dio, che rinnova i prodigi dell’Esodo; anzi, i prodigi si moltiplicano: il fiume, l’Eufrate, si dividerà in sette bracci in modo che tutti lo possano attraversare agevolmente.