10 Ascoltate la parola del Signore, capi di Sòdoma; prestate orecchio all’insegnamento del nostro Dio, popolo di Gomorra! 11 «Perché mi offrite i vostri sacrifici senza numero? – dice il Signore. Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di pingui vitelli. Il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. 12 Quando venite a presentarvi a me, chi richiede a voi questo: che veniate a calpestare i miei atri? 13 Smettete di presentare offerte inutili; l’incenso per me è un abominio, i noviluni, i sabati e le assemblee sacre: non posso sopportare delitto e solennità. 14 Io detesto i vostri noviluni e le vostre feste; per me sono un peso, sono stanco di sopportarli. 15 Quando stendete le mani, io distolgo gli occhi da voi. Anche se moltiplicaste le preghiere, io non ascolterei: le vostre mani grondano sangue. 16 Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni. Cessate di fare il male, 17 imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova». 18 «Su, venite e discutiamo – dice il Signore. Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. 19 Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. 20 Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato».
Isaia 1,10-20

Il Vangelo è rivoluzionario, ha detto proprio ieri papa Francesco! Anche chi ascoltava Isaia circa settecento anni a.C. deve aver pensato la stessa cosa: “Questa è una rivoluzione! Dio non gradisce i nostri “sacrifici senza numero”, l’incenso gli fa venire la nausea, i noviluni i sabati e le assemblee sacre li detesta… E pensare che il tempio, i sacrifici, i sacerdoti sono l’epicentro della nostra religione…” Il profeta dice chiaro e tondo quello che sta a cuore a Dio: “Cessate di fare il male, imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”. Non sappiamo fare il bene, ma possiamo imparare; cerchiamo la giustizia nella società in cui viviamo; rendiamo onore agli oppressi, difendiamo i deboli… C’è una perfetta sintonia con quello che è stato poi l’insegnamento di Gesù: Egli non si è preoccupato della nostra relazione con Dio, ma delle relazione tra noi uomini, e ci ha chiesto di rendere umana questa società, nel rispetto di tutti, nella condivisione di tutto, nel soccorso reciproco.
Il rifiuto quasi esasperato di Dio nei confronti dei riti e dei sacrifici è ammonizione severa nei confronti di chi li celebra e li offre!
Essi devono essere infatti il “segno” e l’evento reale della sua vita e della sua condotta. Altrimenti tutto diventa una “scena” senza sostanza e senza valore!
Di più: tutto diventa un inganno perché tradisce quella “relazione” profonda che Dio dona e ricerca nella sua relazione con noi!
Dopo questo severo rifiuto dei vers.11-15, il profeta proclama la richiesta divina di purificazione e di conversione: “Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni…” (ver.16).
Il ver.17 indica le linee profonde di una vita fedele e buona!
Il ver.18 assicura la concreta certezza della conversione e della vita fedele come dono della misericordia divina.
Se è clamorosa l’evidenza del male, è altrettanto reale la certezza del dono divino di una vita fedele: “Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra”(ver.19).
All’opposto, al ver.20, una vita ostinata e ribelle!
Tale è la verità e la potenza della Parola di Dio.
O meglio, tale è l’evento della Parola! Perché “la bocca del Signore ha parlato” (ver.20)!!
La Parola scritta e ascoltata è infatti il nostro incontro vivo e concreto con il Signore che ci parla.
Spero che ognuno di noi possa oggi vivere, e appassionatamente celebrare, tale incontro!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.