Cari, primo e piccolo risultato: 2 detenuti della Dozza leggeranno la Bibbia in pubblico. Stiamo tentando per gli altri e le altre, ma c’è qualche resistenza per la vergogna di leggere in pubblico. Per i buchi in notturna tentiamo di inserire gli affidati al servizio sociale ed il liberi vigilati.
Francesco MaistoCarissimo Francesco, “rubo” per me questo tuo messaggio, che mi pare troppo importante per non “passarlo” alla mia rubrica sul Carlino. In questi giorni sono molto preso dalla varietà di partecipazione alla “Bibbia senza sosta”. Ho ricevuto anche un messaggio da chi mi dice di non essere battezzato, di non avere mai frequentato la comunità cristiana, di condurre una vita non secondo le regole, e di aver ricevuto un’accoglienza molto gentile quando ha chiesto informazioni per partecipare anche lui alla lettura dei testi. Lo ha fatto e ne è rimasto molto preso, con la conseguenza di un acquisto della Bibbia, e adesso qualche domanda che mi rivolge per capire come fare a entrare in questo libro. Ma certo, quello che tu hai potuto fare come Presidente del nostro Tribunale di Sorveglianza è meraviglioso. A chi il Signore vuol donare la sua Parola se non a tutti coloro che patiscono qualche prigionia, e quindi a ciascuno di noi? Come mesi fa abbiamo potuto pellegrinare a piedi verso Assisi con alcuni detenuti del nostro Carcere, ora abbiamo l’onore e la gioia di averli con noi a proclamare la Parola che redime e fa liberi. Mi dà consolazione osservare che ormai le condizioni negative delle nostre carceri è entrato nell’attenzione di molti cittadini, e, speriamo, nei progetti delle istituzioni. Tra i molti doni ricevuti dal Signore in questi anni è preziosissimo l’aver potuto ospitare detenuti che in casa nostra, hanno potuto scontare la pena, e intanto percorrere strade di studio e di formazione che li hanno riconsegnati dignitosamente alla vita ordinaria. Mi piacerebbe molto offrire con la mia parrocchia un luogo dove di questi temi si potesse fare fonte di informazione e di formazione per tutti. Intanto, grazie a questi anonimi partecipanti al nostro cammino di questi giorni. E grazie a te e ai tuoi collaboratori, che non solo fate bene il vostro lavoro, ma ne fate occasione di conoscenza e di sapienza per tutti noi. Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Link all’articolo apparso sul sito “Ristretti Orizzonti” di sabato 9 febbraio 2013.