35 A Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieièl, la cui moglie si chiamava Maacà, 36 suo figlio primogenito Abdon, poi Sur, Kis, Baal, Ner, Nadab, 37 Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt. 38 Miklòt generò Simeàm. Anche costoro, come già i loro fratelli, abitavano a Gerusalemme assieme a loro. 39 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malchisùa, Abinadàb e Is-Baal. 40 Figlio di Giònata fu Merib-Baal; Merib-Baal generò Mica. 41 Figli di Mica: Piton, Melec e Tacrea. 42 Acaz generò Iara; Iara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Mosa. 43 Mosa generò Bineà, di cui fu figlio Refaià, di cui fu figlio Elasà, di cui fu figlio Asel. 44 Asel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Asel.
1 I Filistei attaccarono Israele, ma gli uomini d’Israele fuggirono davanti ai Filistei e caddero trafitti da loro sul monte Gèlboe. 2 I Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli, e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 3 La battaglia si concentrò intorno a Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri. 4 Allora Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quegli incirconcisi a schernirmi». Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi si gettò sopra. 5 Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla spada e morì. 6 Così morì Saul con i suoi tre figli; tutta la sua famiglia morì insieme. 7 Quando tutti gli Israeliti della valle videro che i loro erano in fuga e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si stabilirono. 8 Il giorno dopo, i Filistei vennero a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi figli caduti sul monte Gèlboe. 9 Lo spogliarono, presero la testa e le armi e mandarono a dare il felice annuncio in giro nella terra dei Filistei, ai loro idoli e al popolo. 10 Deposero le sue armi nel tempio del loro dio e appesero il suo teschio nel tempio di Dagon. 11 Tutti gli abitanti di Iabes di Gàlaad vennero a sapere tutto quello che i Filistei avevano fatto a Saul. 12 Tutti i loro guerrieri andarono a prendere il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli e li portarono a Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la quercia a Iabes e fecero digiuno per sette giorni.
13 Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. 14 Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide, figlio di Iesse.
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Questo testo è veramente una “sfida”. Certamente il dato fondamentale è il passaggio da una vecchia situazione rappresentata da Saul, a quella nuova della stirpe di Davide. Tuttavia, se si prova a viaggiare in tutte le Scritture, si scoprono anche nella vicenda di Saul molti elementi dell’elezione e dell’amore di Dio. In ogni modo, resta chiaro che anche la stirpe di Saul è nella memoria divina, e occupa i vers.35-44 del nostro brano di oggi. Non è quindi una stirpe maledetta, ma anche in essa ci sono tanti elementi preziosi della storia della salvezza. Mi piace a questo punto citarvi due versetti che ho ricopiato sulla mia agenda di quest’anno: “Tutte le opere del Signore sono buone; Egli provvederà tutto a suo tempo. Non c’è da dire: Questo è peggiore di quello, perché a suo tempo ogni cosa sarà riconosciuta buona”(Siracide 39,33-34).
I vers.1-13 del cap.10 raccontano dunque la fine di Saul, la sua drammaticità, la sua crudeltà e il suo dolore. E persino la “giustizia” che si realizza in questa vicenda, come ci dicono i vers.13-14. Eppure è inevitabile percepire che anche questa vicenda “maledetta” è misteriosamente di Dio. E’ sua, e quindi esige di essere considerata con tutta l’attenzione della vera misericordia e della vera sapienza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
don Guido: il libro delle cronache è ad una svolta. Finiscono le genealogie e si parla della morte di Saul. Si cita la causa profonda della sua morte: a causa della sua infedeltà al Signore. Questo però è la premessa per quello che è il cuore del libro delle cronache, il regno di Davide, re fedele al Signore, che avrà come sua città Gerusalemme e che attuerà tutti i preparativi per la costruzione del Tempio del Signore e per la liturgia che in esso si terrà, in modo che il suo figlio Salomone possa realizzare ogni cosa.
I versetti 9 – 10 parlano della cattura del cranio di Saul da parte dei Filistei, che viene posto nel tempio di Dagon. A questo fa corrispondenza 1 Sam 4, 1-11, cioè la cattura da parte dei Filistei dell’Arca della Alleanza che viene deposta anch’essa nel tempio di Dagon e il simulacro della divinità cade ai piedi dell’Arca perchè nell’Arca c’è la presenza reale di Dio.
La morte di Saul avviene per la sua infedeltà al Signore e per la sua non osservanza della Parola. Saul può essere visto come il nostro uomo vecchio. Ben diversa è la morte del Messia, essa avviene per la sua fedeltà al Signore e per la sua osservanza di tutti i suoi comandamenti che si riassumono nei comandamenti dell’Amore di Dio e del prossimo.
La morte di Saul non è vana, nel disegno di salvezza: da esso germoglia l’elezione di Davide, il re giusto e che il Signore sceglie con elezione eterna.