Giovanni Nicolini
Dalla rubrica IL TESORO NEL CAMPO su “Jesus” di Settembre 2013.
Forse ci stiamo avvicinando ad una comprensione più profonda di quello che sta accadendo nella vicenda della nostra Chiesa per il ministero, la parola e i segni che il Signore ci regala attraverso il ministero di Papa Francesco. Forse stiamo camminando verso la grande restituzione alla Chiesa del suo compito privilegiato: l’annuncio e la testimonianza del Vangelo. E forse questo si sta aprendo con il superamento di una situazione e di un atteggiamento non consono a tale compito fondamentale. Vengono abbattute dal magistero papale porte chiuse che sempre di più hanno mortificato e soffocato la gioia del Vangelo, e si aprono vie comuni di nuova speranza: siamo tutti, compreso il Papa, bisognosi di essere salvati, e il desiderio di Gesù è che tutti siano presi per mano e portati verso la casa del Padre. Perché molti, oggi, sono a priori esclusi dalla forza e dalla luce del Vangelo: “siccome siete peccatori, i Vangelo non è per voi”. Ma il Vangelo è per i peccatori. Il Vangelo è per la salvezza dei peccatori. Il vangelo è la Buona Notizia che proprio i peccatori aspettano nel fondo del loro cuore. Invece, il “demone dell’etica” precede la Buona Notizia. Esclude a priori dalla Buona Notizia e dalle sue conseguenze sul piano etico. Il rischio è quello di una riduzione del Vangelo a Legge. E, purtroppo, bisogna dire di più: neppure si cita il Vangelo, perché si presenta la legge morale come semplice conseguenza e applicazione di quello che sarebbe già scritto nella natura e nelle sue leggi. Ma se la Vita Buona secondo Gesù è semplicemente una legge naturale che ogni persona pensante deve o dovrebbe cogliere e accogliere, che bisogno c’è di Gesù? Se il cosiddetto “peccatore” viene incontrato e visitato solo con la norma, gli si chiede di vivere qualcosa che egli non ha ricevuto come “Buona Notizia”, come Vangelo! Non si può dubitare della potenza del Vangelo! E’ proprio quello che il Papa sta comunicando. Ricordo i tempi del referendum sull’aborto. Si mostrava l’immagine di un feto per cogliervi le sembianze umane già presenti nella sua piccola realtà. E’ più potente questa immagine o la memoria evangelica di due donne, Maria ed Elisabetta, che si incontrano e si comunicano la gioia dello Spirito Santo donato ai piccoli che portano nel loro grembo? E dobbiamo cominciare a porci una domanda: il compito del Vangelo è quello di far funzionare il mondo? No di certo. che ha offerto la sua vita per la salvezza del mondo, ma il compito che Egli ha dato alla sua Chiesa è quello di liberare gli uomini e le donne che sono nel mondo dalle schiavitù e dagli inganni che le regole del mondo impongono loro. Il nostro impegno primario non è quello di operare per impedire leggi che attentano alla concezione cristiana del matrimonio, ma è quello di annunciare la meraviglia del matrimonio secondo la Parola di Dio e il dono dello Spirito. Si potrà dire a questo punto: ma il cristiano non ha anche un compito “politico” per promuovere una società più umana e più giusta? Certamente, ma lo dovrà fare portando in uno spazio multiculturale la proposta laica di quello che la sua fede gli suggerisce come sapienza e come progetto, ben sapendo che il suo progetto dovrà confrontarsi con proposte alternative anche molto lontane dalla nostra tradizione cristiana, accettando che in questo orizzonte si cerchi un male minore e un maggior possibile bene. Tutto senza costruire muri di divisione e di esclusione nei confronti di chi è in ogni caso nostro fratello perché anche lui figlio dello stesso Padre.
“…ma il cristiano non ha anche un compito “politico” per promuovere una società più umana e più giusta? Certamente, ma lo dovrà fare portando in uno spazio multiculturale la proposta laica di quello che la sua fede gli suggerisce come sapienza e come progetto…”
Quando noi cattolici capiremo che Gesù prima di annunciare il Padre si è preso cura dell’uomo? Il cristiano prima di parlare della sua fede all’uomo deve parlare all’uomo che è come lui, nella sua esistenza umana e non angelica:Gesù mon è stato un moralista ma un predicatore dell’amore, della convivenza, del rispetto, della parità…
Ha detto anche “beati i poveri di spirito”, cioè beati tutti coloro che hanno disponibilità ad abbracciare senza condizioni Dio e il prossimo. Solo così il cristiano diventerà sale della terra e luce del mondo…
Dobbiamo per tutto questo capire esattamente quello che Dio Padre ha fatto per il suo beniamino l’uomo: il sacrificio del Figlio unigenito!