16 dicembre 2007
Is 35,1-6.8.10
1 Si rallegrino il deserto e la terra arida,| esulti e fiorisca la steppa.| 2 Come fiore di narciso fiorisca;| sì, canti con gioia e con giubilo.| Le è data la gloria del Libano,| lo splendore del Carmelo e di Saròn.| Essi vedranno la gloria del Signore,| la magnificenza del nostro Dio. 3 Irrobustite le mani fiacche,| rendete salde le ginocchia vacillanti.| 4 Dite agli smarriti di cuore:| “Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,| giunge la vendetta,| la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi”. 5 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi| e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.| 6 Allora lo zoppo salterà come un cervo,| griderà di gioia la lingua del muto. 8 Ci sarà una strada appianata| e la chiameranno Via santa;| 10 su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore| e verranno in Sion con giubilo;| felicità perenne splenderà sul loro capo;| gioia e felicità li seguiranno| e fuggiranno tristezza e pianto.
Gc 5,7-10
7 Fratelli, siate pazienti fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta pazientemente il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d’autunno e le piogge di primavera. 8 Siate pazienti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 9 Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. 10 Prendete, o fratelli, a modello di sopportazione e di pazienza i profeti che parlano nel nome del Signore.
Mt 11,2-11
2 In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: 3 “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro? ”. 4 Gesù rispose: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: 5 I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, 6 e beato colui che non si scandalizza di me”. 7 Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8 Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! 9 E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. 10 Egli è colui, del quale sta scritto: “Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te”.
“Egli viene a salvarvi”
E noi come lo attendiamo?
Mi sembra che le letture di domenica ci indichino un’attesa nella gioia, con tanta costanza, per arrivare a riconoscere il nostro salvatore.
Isaia agli smarriti di cuore dice”Coraggio, non temete, Dio viene a salvarvi”. E’ il nostro bisogno di salvezza. “Rendimi la gioia di essere salvato” dice il Salmo 50 che mi piace sempre molto pregare e cantare. E allora “gioia e felicità li seguiranno”.
Giacomo ci invita ad avere pazienza “Siate costanti”. Già San Paolo domenica scorsa ci diceva della perseveranza, per tener viva la speranza. Nella vita ci sono momenti duri, prove, difficoltà di relazione con i fratelli, ma aspettiamo con costanza perchè “la venuta del Signore è vicina”.
E Giovanni Battista si trova proprio a vivere una prova, nell’esperienza del carcere, e lì viene assalito dal dubbio e lui fa una domanda sul Messia, lui che del Messia è l’annunziatore.Questo ci insegna che, anche e soprattutto, quando pensiamo di conoscere Gesù, dobbiamo metterci in questa condizione, se non vogliamo ridurre Dio alle nostre idee, alle nostre certezze.
“Sei tu quello che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” Gesù non risponde direttamente, ma rimanda a questo popolo di sofferenti, di poveri, di piccoli ai quali è annunciata la buona novella; una realtà nuova, dove la logica è quella del più piccolo, cioè di Gesù che si è fatto il più piccolo.
Preghiamo il Padre, affinchè non abbiamo a scandalizzarci di tutto questo.
Carla
Sono un bel regalo le letture di questa domenica!
Mi ha colpito il senso di speranza e di attesa che pervade tutti e tre i testi.
Dalla natura che “si rallegra”, all’uomo che si “irrobustisce”, tutti insieme lungo strade ritrovate (o non percorse prima) e verso la piena gioia dell’animo.
La seconda lettura riprende, mi sembra, il tema delle scorse domeniche: il non sapere quando verrà il Signore, ma proprio per questo il farsi trovare il più possibile “pronti”.
Come scelta canti, il pensiero va verso brani gioiosi, che diano il senso del “nuovo” e del “ritrovato”, e del frutto che premia (per così dire) l’attesa.
“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?” – così fa chiedere Giovanni Battista a Gesù dal carcere. Lungi dal sentire disagio verso il Battista per questo suo dubbio, mi sento molto grato verso questo amico dello Sposo perchè, anche attraverso questa domanda, porta a compimento la sua testimonianza che mira a individuare e indicare in Gesù il Messia, l’atteso dalle genti. Lui si fa portavoce di questa domanda che attraversa tutti i nostri cuori e l’umanità intera. La risposta che dà Gesù apre gli occhi ai ciechi, schiude gli orecchi dei sordi e rallegra il deserto del carcere del Battista e delle nostre prigionie
Com’è facile cadere nel dubbio di Giovanni, in attesa di un messia forte con il mano il ventilabro, venuto a bruciare la pula nel fuoco inestinguibile…lui, davanti al dolore del suo tempo, lo attende prima nel deserto poi in carcere, dalla profondità del suo desiderio di giustizia; io, troppo spesso, davanti al dolore del mio tempo, mi rendo conto attenderlo nel rifugio della mia casa, perchè rimetta le cose a posto, non per desiderio di giustizia ma per la preoccupazione del mio timore ed il desiderio di quieto vivere.
Gesù come sempre, spiazza Giovanni e me presentandosi come il Messia sognato da Isaia, il Messia della buona novella e della salvezza, che non rimette le cose “a posto” ma le fa nuove! E ci manda con sollecitudine messaggeri ad annunciare la novità, a sostenere la nostra fragilità, a tirarci fuori di casa.
Scusate il ritardo nella comunicazione dei canti…
ecco i canti di domenica
93 Ci sarà una strada appianata
98 Come la pioggia e la neve
77 Io dormo ma il mio cuore veglia
121 Ecco io mando l’angelo mio
243 Alleluia allo sposo