Piangevo lungo il viale dell’ospedale . Lei si è fermato e mi ha chiesto perché piangevo. Le ho detto che piangevo il mio bambino morto da pochi momenti. Lei mi ha detto: “Perchè piange qui da sola?”. Le ho risposto: “Perché sono fuggita dalla camera dove i miei parenti piangevano con me e per me”. Era due anni fa. Poi ho visto la sua fotografia sulla rubrica del Resto del Carlino e l’ho riconosciuta. Oggi le scrivo per dirle che mi è nato un bambino e io e il suo papà siamo pieni di gioia. Vorrei chiamarlo Angelo come avevamo chiamato l’altro bambino. Mio marito dice che quello è il nome dell’altro nostro bambino. Lei cosa dice?
Innanzi tutto le dico la mia meraviglia gioiosa per questo suo piccolo messaggio così grande di gioia, di sapienza e di bontà! Che cosa ho fatto per meritare una parola così bella e così buona? E sono a dirle che se fossi in lei darei ragione a suo marito! Perché un bambino che si chiama Angelo già lo avete! E oso dirle che è stato proprio Angelo a chiedere questo fratellino per la vostra consolazione. Ricordo benissimo quell’incontro! Ricordo che poi, proseguendo nel nostro piccolo dialogo, lei mi diceva che era il vostro primo bambino. E che lei e suo marito l’avete chiamato Angelo per ringraziare il Signore e la Madonna che ve lo avevano regalato dopo anni di attesa. Sono sicuro che il Signore abbia esaudito la richiesta di Angelo che gli chiedeva un fratellino che vi consolasse. Oggi anche Angelo è felice con voi e per voi. Perché, come lei sa bene, Angelo è vivo per sempre e accompagna voi, oggi voi tre, che gli siete cari. Per questo vi consiglio di dargli un altro nome, come le dice suo marito. Angelo l’avete già! E quanto vicino! E quanto potente! Le dico questo: quando una persona cara ci lascia, siamo giustamente pieni di dolore e di pianto. Come Gesù per il suo amico Lazzaro. Ma poi queste persone preziose ci ritornano vicine. Vicinissime. Diventano i nostri più grandi amici. E non perché facciamo evocazioni degli spiriti. Ma perché sono vivi. E sono i nostri migliori amici. Ho ricevuto il suo piccolo messaggio il quattro ottobre scorso e solo adesso riesco a risponderle. Il quattro ottobre per noi di Bologna è San Petronio, che forse è un nome un po’ impegnativo. Per tutte le Chiese è San Francesco, che è un gran bel nome. Per questo mi permetto di suggerirvelo. Ma chissà che bei nomi sono cari a voi! Intanto, buona Domenica a voi e a tutti i cari lettori del Carlino.
Giovanni della Dozza.
Nota: Articolo pubblicato su “Il resto del Carlino – Bologna” di domenica 13 Novembre 2016 nella rubrica “Cose di Questo mondo”.