…..Così me la sono trovata davanti all’improvviso. E’ vero che l’avevo cercata, ma una volta individuata non sono sicura che avrei voluto vederla. Non ho certo ricevuto nessun male da lei. E ho trovato una madre e un padre talmente cari e per me preziosi da essere arrivati a costringermi a cercare da sola e quasi di nascosto, anche se adesso sono contenti anche loro, la donna che mi ha messo al mondo. Però, ma forse sono mie fantasie, da subito in quel primo breve incontro ho avvertito il mistero di un legame che mi portava a lei. Era ed è un legame che di volta in volta mi fa gioire e mi fa soffrire.Così qualche volta mi dico che ho fatto male a cercarla, e d’altra parte adesso sono anche sicura che lo rifarei. So che lei non è uno psicologo, ma quando sono a Messa con lei la sento come un padre, e per questo le chiedo una mano. Potevo farlo privatamente, ma non riesco ad affrontare l’eventualità che lei mi riconosca…(lunga lettera firmata)

Spero innanzi tutto che i miei amici lettori possano aver decifrato i fatti che stanno in una lettera di cinque pagine riassunta in cinque righe. Le rispondo sul giornale perchè lei pensa che una vicenda come la sua possa dire qualcosa a molti altri che vivono con fatica la loro vita di figli di famiglia. E penso lei abbia ragione. Mi permetta dunque di esprimere un giudizio azzardato. Forse tutto il suo dramma può, data anche la profondità della sua bella fede, essere un dono molto grande. Una madre mai avuta, ricercata con desiderio, e infine trovata. Una persona povera e ferita, questa mamma, che nel suo essere cercata e trovata trova anche la ricchezza di una storia che poteva rimanere chiusa dentro memorie angosciate. La potente dolcezza del bacio e dell’abbraccio che lei le voluto donare, senza parole che sarebbe stato difficile trovare. Glielo dico francamente: credo che questa mamma abbia ritrovato in lei non solo la figlia lasciata, ma anche una fonte di vita che l’ha rigenerata: questa donna è sua madre, ma credo sia anche un po’ sua figlia. E penso anche con affetto commosso a questi genitori adottivi che l’hanno accolta piccola collocandola tra gli altri loro figli. Al punto di non dirle se non molto tardi la vera storia della sua vita. E adesso lei, che ha trovato il coraggio di raccontare a loro di questa "ricerca segreta" delle sue fonti, e ha trovato una comprensione spinta fino al desiderio di essere partecipi di un’accoglienza del tutto non prevista. Il Signore è proprio meraviglioso. E la sua storia è bellissima. Mi permetta solo una piccola personale precisazione: guardi che io di lei posso essere solo un "nonno", non un padre. Ma, come nonno, mi permetta di dirle tutta la mia affettuosa riconoscenza. d.Giovanni.