1 Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. 2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3 I suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. 4 Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!». 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6 Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. 8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto». 9 Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea.
Giovanni 7,1-9

Desidero darvi un’indicazione che ho trovato preziosa per me, se per caso può essere opportuna anche per qualcuno di voi. Trovo utile, quando entro, come oggi, in nuovo capitolo del Vangelo secondo Giovanni, dare un rapido sguardo a tutto il capitolo, perchè mi sembra di vedere che ogni capitolo è in certo senso tutto raccolto intorno ad un tema, ad un evento, che rivela un aspetto della persona e dell’opera del Signore.
Per esempio, dopo il grande tema del Pane della vita iniziato con il miracolo dei pani, ecco ora un capitolo che si potrebbe definire come dedicato alla predicazione della Parola e all’annuncio del Vangelo.E’ un capitolo singolare, e un tema che meno appare negli altri Vangeli.
E prosegue anche l’indicazione-rivelazione di ambiti diversi intorno a Gesù.
Notiamo subito un particolare sorprendente nel racconto della vita di Gesù! Al ver.1 compare l’affermazione che Egli cammina nella Galilea e non vuole camminare in Giudea,perché “i Giudei cercavano di ucciderlo” (ver.1). Mi sembra di grande rilievo che i Giudei, e come loro ogni altro, non saranno loro ad ucciderlo, perché propriamente nessuno lo può uccidere, e Gesù sarà Lui ad offrire la sua vita al Padre per la salvezza dell’umanità!
Nel capitolo precedente abbiamo visto la distinzione tra “i discepoli” e “i Dodici”. Oggi vediamo comparire un’altra “specie” di persone: i “fratelli”! La nota caratteristica di questo tipo di persone sembra essere quella del rapporto con la gente al fine che Gesù sia riconosciuto pubblicamente! E’ la ricerca di un potere mondano!
Dunque, la festa che dopo poco sarà celebrata a Gerusalemme è occasione preziosa perché Gesù sia conosciuto e riconosciuto! “Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto”!! (ver.4).
E per questo, dicono i fratelli, è importante “che anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi”! Dunque, essi gli dicono, “Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!” Ma siamo radicalmente all’opposto dell’opera del Signore e delle sue finalità.
Quindi questi “fratelli” rappresentano la mondanità, le sue esigenze e i suoi scopi! Non sappiamo se hanno anche un vincolo di parentela famigliare con Gesù, ma certamente non sonno quelli che si possono chiamare “suoi fratelli”!
E infatti l’Evangelista afferma: “Neppure i suoi fratelli infatti credevano in Lui”! Tale considerazione è importante perché mostra che il titolo fraterno qui non è autentico, ma è un’usurpazione rispetto alla realtà profonda della comunione tra Gesù e i suoi.
Gesù reagisce a questa proposta citando il fattore fondamentale del “tempo”, che abbiamo già incontrato in un ambito molto diverso, nel dialogo tra Gesù e la Madre alle nozze di Cana (Gv.2,1-5). Qui la contrapposizione è assoluta, e si esprime con grande chiarezza nella Parola del Signore: “Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto” (ver.6).
Il tempo di Gesù è il tempo di Dio Padre! Non è il tempo del mondo, e per questo Gesù dice loro: “Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sonno cattive. Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto”. Siamo alla piena contrapposizione tra “tempo del mondo” e “tempo di Dio” Dio ti benedica. E tu benedicimi.
Tuo. Giovanni.