28 Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». 29 Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Non riesco a vedere nella Parola che oggi il Signore ci regala l’opposizione tra la fede e le opere, che certamente è molto presente in tutto il Nuovo Testamento. Mi sembra invece di cogliere la meraviglia della operosità cristiana, che è tale se e perché incessantemente opera attraverso la fede, avendo nella fede la sua fonte e il suo fine, ed essendo la fede la sua sapienza e la sua forza.
Mi sembra che proprio qui si chiarisca ulteriormente il significato di quei “segni” di cui anche nei versetti precedenti ascoltavamo. La fede è quella che ci fa cogliere sempre e dovunque “i segni” della presenza di Gesù, che ci fa riconoscere òla sua presenza e la sua volontà in ogni evento e in ogni creatura. Presenza che ci chiama, ci guida e ci sostiene anche nelle vicende e nelle situazioni più difficili e più oscure. Non vi è infatti realtà della creazione e della storia che Gesù non illumini con la sua presenza e con la sua azione.
Tutto questo chiarisce che la fede è il dono di accogliere Gesù nella nostra povera persona e in ogni evento della nostra vita. Lui è quello che il Padre ha mandato. La fede è accoglienza del dono. E’ il dono che ci consente di accogliere il dono! La fede è dunque vivere in Lui. Il mondo non è più “diviso in due” tra il bene e il male, tra i giorni fausti e i giorni infausti… perché ormai quello che conta è “come” viviamo ogni vicenda. Con fede e nella fede tutto ci porta a riconoscerlo e a “celebrarlo”, cioè a renderlo presente nella nostra piccola vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
Roberto
il 8 Giugno 2013 alle 09:13
Gli interlocutori di Gesù gli chiedono come fare per compiere “le opere di Dio” (al plurale). Gesù risponde che c’è una sola opera di Dio, la fede. E’ bella questa semplicità ed essenzialità che vediamo in Dio, noi che siamo così complicati: una sola opera di Dio, come c’è una sola volontà (tra qualche versetto). – Ho sentito dire (ma non sono in grado di verificarlo) che nell’Antico Testamento una sola volta compare “l’opera di Dio”, quando Mosè riceve le tavole della Legge. Quindi, è la Legge l’opera di Dio. Con Gesù questo primato della Legge è cancellato; il Padre non vuole osservanti della Legge ma persone che accolgono il Figlio inviato e la sua parola. Dando adesione a Gesù, siamo non più degli “obbedienti” ma degli “assomiglianti” al Padre stesso nella misericordia, nell’amore.
Francesco
il 8 Giugno 2013 alle 14:38
Che domanda ansiosa: cosa dobbiamo fare? Che risposta semplice: credere. La fede è un cerchio d’amore tra il Padre e gli uomini perchè unisce gli uomini alle intenzioni del Signore. Ed è proprio vero come scrive Don Nicolini che lo fa ogni giorno, nella nostra povera vita. Non ci sono opere da compiere, ma un modo diverso di compiere le opere. Pace e bene
Non riesco a vedere nella Parola che oggi il Signore ci regala l’opposizione tra la fede e le opere, che certamente è molto presente in tutto il Nuovo Testamento. Mi sembra invece di cogliere la meraviglia della operosità cristiana, che è tale se e perché incessantemente opera attraverso la fede, avendo nella fede la sua fonte e il suo fine, ed essendo la fede la sua sapienza e la sua forza.
Mi sembra che proprio qui si chiarisca ulteriormente il significato di quei “segni” di cui anche nei versetti precedenti ascoltavamo. La fede è quella che ci fa cogliere sempre e dovunque “i segni” della presenza di Gesù, che ci fa riconoscere òla sua presenza e la sua volontà in ogni evento e in ogni creatura. Presenza che ci chiama, ci guida e ci sostiene anche nelle vicende e nelle situazioni più difficili e più oscure. Non vi è infatti realtà della creazione e della storia che Gesù non illumini con la sua presenza e con la sua azione.
Tutto questo chiarisce che la fede è il dono di accogliere Gesù nella nostra povera persona e in ogni evento della nostra vita. Lui è quello che il Padre ha mandato. La fede è accoglienza del dono. E’ il dono che ci consente di accogliere il dono! La fede è dunque vivere in Lui. Il mondo non è più “diviso in due” tra il bene e il male, tra i giorni fausti e i giorni infausti… perché ormai quello che conta è “come” viviamo ogni vicenda. Con fede e nella fede tutto ci porta a riconoscerlo e a “celebrarlo”, cioè a renderlo presente nella nostra piccola vita.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni
Gli interlocutori di Gesù gli chiedono come fare per compiere “le opere di Dio” (al plurale). Gesù risponde che c’è una sola opera di Dio, la fede. E’ bella questa semplicità ed essenzialità che vediamo in Dio, noi che siamo così complicati: una sola opera di Dio, come c’è una sola volontà (tra qualche versetto). – Ho sentito dire (ma non sono in grado di verificarlo) che nell’Antico Testamento una sola volta compare “l’opera di Dio”, quando Mosè riceve le tavole della Legge. Quindi, è la Legge l’opera di Dio. Con Gesù questo primato della Legge è cancellato; il Padre non vuole osservanti della Legge ma persone che accolgono il Figlio inviato e la sua parola. Dando adesione a Gesù, siamo non più degli “obbedienti” ma degli “assomiglianti” al Padre stesso nella misericordia, nell’amore.
Che domanda ansiosa: cosa dobbiamo fare? Che risposta semplice: credere. La fede è un cerchio d’amore tra il Padre e gli uomini perchè unisce gli uomini alle intenzioni del Signore. Ed è proprio vero come scrive Don Nicolini che lo fa ogni giorno, nella nostra povera vita. Non ci sono opere da compiere, ma un modo diverso di compiere le opere. Pace e bene