1 Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. 2 Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 7 Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Giovanni 3,1-8

Solo Giovanni tra gli Evangelisti ricorda questo incontro del Signore con “uno dei capi dei Giudei” (ver.1), il fariseo Nicodemo. Consideriamo il particolare di questa visita che Gesù riceve: “di notte”! E’ un particolare che contribuisce efficacemente a dire che per quanto si tratti di una figura di prestigio, Nicodemo non ha per questo nessun privilegio e vantaggio per la conoscenza e la relazione con Gesù!
Peraltro, anche questo contribuisce ad avvalorare la figura di Nicodemo, che ritroveremo in Gv.19,39, ancora di notte, a prendersi cura del corpo di Gesù deposto dalla croce. E’ un particolare che può forse aiutarci anche nel nostro incontro di oggi con questo esponente simbolico e autorevole del mondo giudaico.
Ma anche lui si troverà davanti al mistero di Gesù, che solo un dono del cielo può illuminare. Invece Nicodemo attacca il suo incontro con un “sappiamo” che dovrà essere severamente respinto: ritorna infatti la pretesa di conoscere la persona di Gesù per “i segni” che Egli compie, e che mostrerebbero che “Dio è con lui” (ver.2).
Ma subito Gesù mette in crisi questa certezza: “Se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”! (ver.3).
Il fariseo accoglie in certo modo la sfida con l’ironia di una risposta razionale che parte dalla sua stessa persona: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”. La natura e le sue leggi sono lo statuto fondamentale della verità!
A questo punto Gesù gli annuncia una realtà non raggiungibile naturalmente e razionalmente: il regno di Dio e la possibilità di accedervi! Si tratta di una realtà del tutto presente nel pensiero e nella vita di questo personaggio di rilievo. Ma Gesù ne condiziona la conoscenza e l’accesso con una nuova nascita in una nuova vita.
E lo fa contrapponendo radicalmente “la carne” allo “Spirito”: la carne è la realtà della condizione umana, che non può appunto accedere allo Spirito, che è l’orizzonte e la realtà di Dio! Sono due “mondi” assolutamente separati: “Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito” (ver.6).
Ma l’ebreo non dovrebbe sapere questo? Ironicamente vi dico che anche il cristiano di oggi dovrebbe saperlo! Eppure prevale in noi quel “volontarismo etico” che ci trascina a ritenere che Dio e il suo “mondo” siano realtà conquistabili! Prendibili da parte dei “meritevoli” e dai “sapienti”!
Ma è proprio il fondo profondo della fede ebraica a trasmettere alla fede cristiana che solo il dono, solo la grazia è fonte di tutto questo!
E questo segna e caratterizza la vita nuova di chi “è nato dallo Spirito” (ver.8). La sua vita è paragonabile al vento che “soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va”. E’ una vita che si può solo ricevere in dono da Dio stesso. Nessun umano ne è capace. E Dio la dona a chi vuole. La regalasse a tutti, ancora, e ancora di più, sarebbe dono. Grazia.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.