24 Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25 Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Giovanni 21,24-25

Sembra che al ver.24 “il discepolo”, con la sua testimonianza, abbia illuminato e raccolto un “noi” di discepoli che sanno “che la sua testimonianza è vera”: il loro “sapere” è la luce dello Spirito che li rende partecipi di quella verità che “il discepolo” ha loro comunicato! Non si tratta di un sapere Intellettuale e culturale, ma di un “evento” che li trasforma e li rende partecipi in pienezza di quello che hanno udito: è dunque un’esistenza nuova! Una “vita nuova”! La nuova esistenza dei figli di Dio! Il Vangelo ci ha rivelato e donato le parole scritte e comunicate dall’Evangelista! Le Parole scritte nel “Libro” si sono disseminate e collocate nel cuore e nella vicenda delle generazioni che fino ad oggi le hanno ricevute: il “Libro” si è seminato e disseminato in tutte le esistenze che l’hanno ricevuto! Non sono “parole scritte”, ma “vite scritte” dallo Spirito del Signore nel cuore delle generazioni. Così a me piace concludere il dono di questo cammino compiuto insieme in questi mesi. La Parola del Libro si è seminata nei nostri cuori, come da duemila e più anni sta facendo in moltitudini di cuori e di esistenze! Sono le Parole scese, seminate e cresciute nei nostri cuori! Allora Giovanni – l’Evangelista, e non i due poveretti Francesco e Giovanni!! – scrive che se tali parole “fossero scritte una per una” – e non seminate nei nostri cuori e nelle nostre piccole e povere persone! – “penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere”. Sono infatti le meravigliose Parole che il Signore Gesù ha seminato e fa fiorire nei nostri poveri cuori e nell’umile custodia della nostra vita!
Inizia dopodomani il nostro cammino nella Prima Lettera ai Tessalonicesi. Francesco e Giovanni.