38 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39 Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe.
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Non poche persone oggi avvertiranno l’importanza di questa presenza di questi due “discepoli della notte”!
Giuseppe di Arimatea lo è “per timore dei Giudei” (ver.38), ma qui la sua paura non è denunciata, come invece lo è stata in altri luoghi: “.. anche tra i capi molti credettero in Lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio” (Gv.12,42).
E Nicodemo rappresenta la notte di una ricerca e di un interrogativo, nella notte non oscura di una ricerca che ora lo fa compagno notturno di Giuseppe.
Qui Giuseppe e Nicodemo sembrano esporsi con coraggio!
Di Giuseppe si dice esplicitamente che era discepolo di Gesù.
Di Nicodemo non è detto, e può darsi che egli appunto rappresenti i dubbi e gli interrogativi che abbiamo ascoltato in Gv.3.
Forse ognuno di noi conosce qualcuno che cammina con il passo di questi due giudei. E’ il giorno per pregare per loro e per tenerli vicini al nostro attento affetto!
Il nostro brano mette in rilievo l’importanza e la cura del corpo! E’ il corpo il “luogo” della risurrezione e della gloria!
Può far sorridere l’enorme quantità di “mirra e di aloe” (ver.39) che Nicodemo ha portato, ma può essere forse il simbolo di un lungo tempo e di una lunga attesa che conducono il popolo della Prima Alleanza verso il Messia del Signore e verso la pienezza del dono di Dio e della salvezza!
E questo può essere anche oggi, e non solo in un ebreo, ma ancora in molti nostri amici fraterni!
E forse possiamo accostare ai due ebrei anche il pagano Pilato che si riaffaccia alla storia della salvezza concedendo il corpo di Gesù per la sepoltura.
Sapete perché dico queste cose? Perché ho l’impressione sempre più profonda della ricerca che Gesù fa di tutti per la salvezza di tutti!
E’ notte, ma è una notte non priva di luci di attenzione e di speranza! Accogliamo in essa i nostri amici che assomigliano a questi tre!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Del corpo e della sepoltura di Gesù si occupano due membri del Sinedrio, uno “discepolo di nascosto”, l’altro “ascoltatore notturno” dell’insegnamento del Signore. Maria, le donne, i discepoli non se ne possono occupare: essi non possono curare un morto, poiché stanno per testimoniare e celebrare il Risorto, il Vivente. – Quanto alla mirra e all’aloe, leggo che non venivano usati per le sepolture, bensì in occasione delle nozze: anche con questo particolare l’evangelista ci suggerisce che con la Pasqua di Gesù è inaugurato e compiuto il tempo delle nozze, che il Signore aveva annunziato e promesso.