9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10 Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 11 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
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A me sembra molto importante questa precisazione di Gesù riguardo alla preghiera: “non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato”(ver.9). Devo dire che la stessa preghiera “per i governanti” quasi sempre presente nella Preghiera universale non mi convince molto. Pregare per una persona o delle persone che hanno anche compiti di governo è un conto, ma pregare genericamente per i governanti espone un po’ al pensiero che è compito della fede cristiana far funzionare il mondo. Ma questo diventa facilmente un legame improprio con i poteri mondani in quanto tali. A me non va bene che ogni volta che si riunisce la Conferenza Episcopale Italiana, il Presidente della medesima mandi un discorso al capo del governo italiano. E’ meglio che mandi un messaggio al popolo cristiano. Invece di preoccuparci, per esempio, della legislazione matrimoniale, è meglio che ci preoccupiamo di come i cristiani oggi possono vivere l’annuncio cristiano del matrimonio. Invece di scandalizzarci del mondo, e di sgridarlo, è meglio che ci chiediamo come cercare ogni persona del mondo con l’amore del Signore per portare a tutti, qualunque sia la loro condizione di vita, l’annuncio di Gesù, la Buona Notizia del Signore. Preghiamo dunque, come Gesù, per ogni persona che il Padre dà al Figlio, come noi siamo stati dati a Gesù.
Il ver.10 è un passo fortissimo nella preghiera di Gesù, perché annuncia l’evento e il passaggio al nostro radicale coinvolgimento nel mistero divino. Dopo aver ribadito l’assoluta comunione tra lui e il Padre, Gesù dice: “… e io sono glorificato in loro”, cioè in noi in quanto suoi discepoli, ai quali egli dona il mistero del Padre. Quel dono che, come vedevamo nei versetti precedenti, fa di noi i “figli di Dio”, come Gesù è “il Figlio”. Dicendo “io sono glorificato in loro” Gesù dice che la sua condizione di Figlio ora brilla, si riflette, in noi poveri figli! Fermiamo sempre tutta l’attenzione del nostro cuore e della nostra mente su questo: Gesù ci dona la paternità di Dio, per cui anche noi, come Lui, possiamo chiamare Dio “nostro Padre”.
Ma, dice Gesù al ver.11, “io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te”. Aiuto! Ed ecco l’aiuto, cioè la preghiera di Gesù per noi. Ascoltiamola: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi”. Gesù chiede al Padre di custodirci come Padre (questo vuol dire “custodiscili nel tuo nome”!), affinchè noi possiamo essere sempre dentro al mistero dell’amore divino che fa del Padre e del Figlio “una sola cosa”. Riascoltiamo la richiesta di Gesù al Padre: “Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi”!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.