6 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7 Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8 Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
In questa descrizione delle realtà supreme della nostra fede “la testimonianza” di Giovanni è essenziale perché raccoglie, custodisce e dona a tutta la creazione e a tutta la storia il dono divino della Prima Alleanza come essenziale testimonianza della salvezza.
Poi vedremo come tale testimonianza non può pretendere di essere adeguata, ma lo è nella struttura della storia della salvezza. Giovanni è “mandato da Dio” (ver.6) “per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”.
Mi pare che qui noi avvertiamo l’importanza di questa testimonianza, che va oltre Giovanni stesso, che rappresenta tutto quello che Israele ha preparato e profetizzato verso la salvezza.
In questo senso diventa preziosa la precisazione circa la luce! Evidentemente egli “non era la luce”, che abbiamo visto nei versetti precedenti, dove la luce è il Verbo stesso di Dio, di cui si diceva che “in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
Credo che dobbiamo accettare che la testimonianza di Giovanni, e quindi di tutta la storia della salvezza che precede nel tempo il Signore Gesù è essenziale per la storia della salvezza, e tuttavia è inevitabilmente inadeguata rispetto a Colui che deve rendere testimonianza!
Vedremo come questo sia nella consapevolezza dello stesso testimone Giovanni.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Roberto
il 13 Maggio 2016 alle 16:14
Per questo “evento” così importante, per inviare un uomo che dia testimonianza alla luce, Dio ci sorprende (come quasi sempre accade): non guarda tra i Grandi del tempo, o nella gerarchia di santi sacerdoti e leviti…, ma sceglie un uomo comune, potremmo dire un laico, senza legami con le istituzioni civili o religiose. Doveva dare testimonianza a Colui è la vita e la portava nel mondo. Questa vita, questa luce, era ed è destinata a tutti: “perché tutti credessero per mezzo di lui”. Non è riservata al popolo dell’elezione, né a una qualche élite, ma è rivolta a tutti gli uomini, senza esclusioni di sorta.
In questa descrizione delle realtà supreme della nostra fede “la testimonianza” di Giovanni è essenziale perché raccoglie, custodisce e dona a tutta la creazione e a tutta la storia il dono divino della Prima Alleanza come essenziale testimonianza della salvezza.
Poi vedremo come tale testimonianza non può pretendere di essere adeguata, ma lo è nella struttura della storia della salvezza. Giovanni è “mandato da Dio” (ver.6) “per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui”.
Mi pare che qui noi avvertiamo l’importanza di questa testimonianza, che va oltre Giovanni stesso, che rappresenta tutto quello che Israele ha preparato e profetizzato verso la salvezza.
In questo senso diventa preziosa la precisazione circa la luce! Evidentemente egli “non era la luce”, che abbiamo visto nei versetti precedenti, dove la luce è il Verbo stesso di Dio, di cui si diceva che “in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
Credo che dobbiamo accettare che la testimonianza di Giovanni, e quindi di tutta la storia della salvezza che precede nel tempo il Signore Gesù è essenziale per la storia della salvezza, e tuttavia è inevitabilmente inadeguata rispetto a Colui che deve rendere testimonianza!
Vedremo come questo sia nella consapevolezza dello stesso testimone Giovanni.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Per questo “evento” così importante, per inviare un uomo che dia testimonianza alla luce, Dio ci sorprende (come quasi sempre accade): non guarda tra i Grandi del tempo, o nella gerarchia di santi sacerdoti e leviti…, ma sceglie un uomo comune, potremmo dire un laico, senza legami con le istituzioni civili o religiose. Doveva dare testimonianza a Colui è la vita e la portava nel mondo. Questa vita, questa luce, era ed è destinata a tutti: “perché tutti credessero per mezzo di lui”. Non è riservata al popolo dell’elezione, né a una qualche élite, ma è rivolta a tutti gli uomini, senza esclusioni di sorta.