18 Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. 19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia. 20 Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 21 Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.
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Il “mondo” non è una realtà in se stessa visibile. La sua presenza è dentro lo spirito umano, e tende a sedurci e ad invaderci. E’ ipoteticamente presente in ogni cosa e in ogni tempo.
E’ la realtà creata nella quale si raccoglie e si fa presente tutta l’inimicizia nei confronti di Dio.
Il mondo è la negazione di Dio. Se ne può parlare solo in termini radicali. Così il ver.18, come anche tutto il nostro testo.
La nostra condizione è descritta efficacemente al ver.19, dove Gesù ci dice: “Non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”. E al ver.18 dice del mondo: “Sappiate che prima di voi ha odiato me”!
Questa inimicizia del mondo è assoluta, e per questo è inevitabile la sua inimicizia verso di noi. Ma dicendo questo, Gesù ci ricorda il dono immenso, la grazia assoluta che da Lui abbiamo ricevuto con tale elezione.
Al ver.20 c’è un improvviso cambio del soggetto, che non è più specificamente “il mondo”, ma è un anonimo “plurale”: “perseguiteranno … osserveranno … faranno, .. perchè non conoscono colui che mi ha mandato”.
Ma questo “anonimo plurale” dice tutta l’estensione possibile di questo “mondo”, che può essere presente in ogni realtà.
Però qui c’è un problema che mi sembra di dover segnalare, anche se non ho in me una spiegazione precisa, e qui sembra poter indicare anche persone concrete e discepoli! In conseguenza ne ricevo il pensiero che veramente “il mondo” è capace di rendersi presente dappertutto e in tutti.
Solo Gesù è la realtà suprema di opposizione radicale alla mondanità!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.