1 «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2 Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3 Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4 Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5 Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6 Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7 Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. 9 Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10 Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11 Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Seleziona Pagina
Se potete dare un rapido sguardo al cap.15 nel quale oggi entriamo, penso vedrete che inizia oggi l’insegnamento e l’annuncio della vita cristiana da parte di Gesù! Ci guida e ci accompagna l’immagine della vite.
Gesù è la vite “vera” (ver.1), il che fa pensare che ci siano altre viti non vere! Possiamo pensare forse all’Israele che non accoglie in Gesù il compimento delle profezie che hanno preparato la venuta tra noi del Figlio di Dio!
Inizia qui una descrizione dell’immagine della vite, dell’opera dell’agricoltore che è il Padre, e dei tralci che siamo noi: “Io sono la vite, voi i tralci” dice al ver.5.
L’opera dell’agricoltore ci vuol portare al verbo che si rivela come il cuore di questa immagine: il verbo “rimanere”.
La Parola che ci è stata annunciata e l’opera di “potatura” da parte del Padre ci collocano nell’immagine dei “tralci”.
Il ver.4 annuncia appunto la comunione necessaria e profonda tra noi e il nostro Signore Gesù, tra i tralci e la vite: “Rimanete in me e io in voi”. Questa espressione io la intenderei così: come Io rimango in voi, così voi rimanete in me! E’ la nostra accoglienza del dono di Dio, che è Gesù. E’ la nostra vita nuova in Lui!
Dunque il “rimanere” descrive in modo profondo la comunione in Gesù che ci è stata donata e nella quale rimaniamo! E’ la condizione e la norma suprema della vita cristiana: “Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimante in me” (ver.4)…. “Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (ver.5). La nostra vita nuova è questo vivere in Lui, nel Signore Gesù!
Tutto questo porta un criterio nuovo anche per il “giudizio” della nostra vita, perché tale vita è buona se si rimane in Lui! Quindi, dice Gesù: “Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (ver.6). Il giudizio non è sul male che facciamo ma sul bene che non custodiamo, che è la nostra comunione con il Signore! Questa è la vita cristiana!
La nostra comunione con Lui è il segreto di potenza della vita nuova: “Se rimante in me e la mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà dato” (ver.7)!!
E tale è anche la gloria stessa di Dio: “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.
Cinquant’anni fa conobbi a Roma una signora di nobile famiglia, Sofia Cavalletti, cui si deve anche la prima traduzione in Italiano del Libro di Isaia, che faceva catechismo ai ragazzetti di strada nel suo palazzo in Trastevere, e tutto sempre a partire da questa immagine della vite e dei tralci!
Il ver.9 compie un passo importante nel significato di questo “rimanere”, che ora si esplicita nel verbo “amare”: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”!!!
Il ver.10, preziosissimo, lega a questo amore l’osservanza dei comandamenti, che qui diventano le vie stesse dell’amore: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nell’amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore!
La conclusione di tutto non può che essere la gioia: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Prima dell’inizio del Catechismo mi piacerebbe trovare una mezza giornata per parlare di questo con chi fa catechismo, e anche con i genitori che lo gradissero.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.